I risultati positivi seguono il lancio della nuova famiglia di prodotti Autocad 2004.
10 settembre 2003 Per Autodesk, il secondo trimestre dell’anno fiscale in corso, conclusosi il 31 luglio scorso, si chiude con risultati positivi.
“Tradizionalmente più debole del periodo che immediatamente lo precede” ha specificato Yolanda Rios, amministratore delegato di Autodesk Italia, il quarter, a livello mondiale, ha realizzato un fatturato di 212 milioni di dollari (di cui il 20% è investito in ricerca e sviluppo), in crescita rispetto a quello del primo trimestre (211 milioni). “Anche l’utile è considerato soddisfacente – ha proseguito la manager –. Dei 32,6 milioni di dollari a bilancio, la parte operativa ha raggiunto i 12,9 contro i 7,5 del Q1“. L’equivalente periodo del 2002, tuttavia, aveva toccato quota 14,5 milioni di dollari. I motivi che hanno permesso di ottenere questi numeri sono da ascriversi ai vari aggiornamenti apportati con la famiglia Autocad 2004 (piattaforma alla quale sono stati allineati tutti i quaranta prodotti a listino, tra cui il recente Cad Inventor Professionale) e alla crescente quota di adesioni legata al programma Subscription, partito nel 2003. “In Italia – ha precisato Rios –, il lancio di Autocad 2004 ha prodotto riscontri molto positivi, addirittura superiori, in proporzione, a quelli raggiunti a livello mondiale. Lo stesso non si può dire per Subscription che, soprattutto per le reticenze dei clienti del settore architettonico ad aderire a una campagna di abbonamenti per l’aggiornamento del software, presenta risultati leggermente inferiori all’andamento globale“. Nel nostro Paese, invece, il peso dell’industria manifatturiera si fa sentire più che all’estero, pur restando l’area building quella maggiormente remunerativa per l’azienda. “La nostra strategia di offrire una soluzione completa per il ciclo di vita del prodotto – ha sottolineato l’interlocutore – è apprezzata, così come lo è la decisione di continuare a salvaguardare il patrimonio dell’installato 2D, investendo in egual misura sul software di progettazione bidimensionale e su quello in 3D”. Autodesk, inoltre, continua a promuovere il ruolo del Plm (anche attraverso la strada delle acquisizioni), indirizzandosi principalmente alle imprese medio grandi, e a credere nei servizi. “Anche da noi, dove l’attenzione verso questo settore è recente – ha concluso Rios –, la percentuale sta crescendo, grazie alla collaborazione con i partner di canale“, tramite i quali la società si pone l’obiettivo di fornire soluzioni chiavi in mano.