Le aziende del mondo degli applicativi punteranno sui modelli di “software as-a-service”: questa l’analisi di Idc per il 2008
Una crescita del mercato IT un po’ più lenta rispetto allo scorso anno, tanto Web 2.0, dati non strutturati, ma soprattutto software sempre più online, sulla spinta della domanda proveniente dalle piccole e medie imprese. Un analista di lungo corso sul mercato dell’Information & communications technology come Idc, ha messo a disposizione degli operatori le sue previsioni per il 2008.
Gli Usa rallentano
Secondo Idc, sulla scia dell’andamento economico non positivo degli Stati Uniti, l’intero settore IT mondiale registrerà nei prossimi 12 mesi una crescita più lenta compresa tra il 5 e il 6%, contro il quasi 7% dello scorso anno. Per quanto riguarda la spesa in tecnologie IT nei soli Stati Uniti, si prevede un calo che porterà a un tasso di crescita del 3% circa.
Su quali mercati dovrebbero puntare i fornitori IT? Dalla sfera di cristallo targata Idc è uscito il suggerimento di focalizzarsi sui paesi definiti “Bric+9”, vale a dire Brasile, Russia, India e Cina, e su altri nove mercati emergenti. Paesi dove, secondo gli analisti, rimarrà forte la crescita della spesa in soluzioni informatiche. Una notizia positiva per il mercato italiano è l’interesse delle aziende IT per le piccole e medie imprese: molti big del settore scelgono proprio l’Italia come banco di prova per i loro programmi di canale dedicati al mercato Smb.
Il ruolo delle pmi
Particolare attenzione merita il dato riguardante la piccola e media impresa proprio perché, a detta di Idc, è legato direttamente all’evoluzione dei modelli business del mondo software.
Idc ritiene che i nomi “pesanti” del mercato Ict, vedi Microsoft, Cisco, Google e ancora Ibm, passeranno con sempre maggior decisione al modello online “software as-a-service”. Un trend che ha come motivo scatenante anche la necessità di rispondere alla domanda di segmenti ad alta crescita, come quello delle pmi.
Già nel 2007 lo sbarco del software in rete era stato al centro delle cronache, con il lancio della piattaforma “Office” di casa Google. I rivenditori dovranno mutare le proprie competenze, con l’opportunità di slegarsi dalla mera logica della vendita di soluzioni, e dunque dalla lotta al prezzo, presentandosi come vero e proprio service provider capace di arricchire, con servizi e soluzioni ad alto valore aggiunto, gli applicativi in arrivo dai big del mondo Ict. Sempre le pmi soffieranno vento nelle vele di un altro trend già parzialmente avviato nel 2007: la semplificazione e integrazione delle offerte di soluzioni.
L’esplosione del Web 2.0
Uno dei fenomeni tecnologici e di mercato di maggior impatto nel 2007 è il Web 2.0, dove l’utente diventa protagonista e fornitore di contenuti. Proprio la diffusione della tecnologia Web 2.0, vedi Facebook, YouTube e MySpace, porterà il mercato a una crescita esponenziale delle reti di distribuzione dei contenuti; si parla di un tasso del 30% circa. Il trend porterà diverse società a puntare sul settore del Content delivery network, nel quale la concorrenza aumenterà a dismisura.
Sulla scia di un simile successo, Idc prevede un’autentica marea montante, un’esplosione di dati non strutturati che si abbatterà sul 2008, alimentata proprio dal diffondersi dei social networks. La conseguenza sarà una crescente richiesta di software in grado d’analizzare e gestire dati d’ogni forma e dimensione, che viaggeranno all’interno di queste nuove reti. Molte società dovranno così modificare la propria strategia di mercato: colossi come Google, eBay, Yahoo! e Apple, focalizzati tradizionalmente sui mercati consumer, aumenteranno le loro offerte per le pmi. D’altro canto, giganti del mercato enterprise come Ibm, cominceranno a volgere la loro attenzione verso la commercializzazione di servizi e prodotti per i consumatori.