Completata l’acquisizione di Merant, la nuova Serena si ripresenta al mercato rafforzata in termini di quote di mercato. In Italia la società conferma la stretta partnership con Selesta.
6 ottobre 2004 Completata l’acquisizione di Merant, avvenuta la scorsa primavera, la nuova Serena si ripresenta al mercato rafforzata in termini di offerta e penetrazione di mercato. Focalizzata sul change management per il ciclo di vita applicativo, la società vanta, infatti, un giro d’affari pari a 230 milioni di dollari e un parco di 15mila clienti in tutto il mondo.
In Italia, dove non era presente con una filiale diretta, Serena eredita un ufficio ex-Merant diretto da Claudio Monzini, confermato nel ruolo di country manager. A proporre le soluzioni della società di San Mateo sul nostro territorio sarà, però, anche il partner storico di Serena, ossia Selesta, che sulla vendita di questi prodotti ricava proprio la maggior parte del proprio business.
«Le due aziende agiranno su diversi settori verticali – ha puntualizzato Monzini -. Mentre Serena seguirà i mercati delle Telco, Hi Tech, manufacturing e Pubblica amministrazione locale, Selesta si focalizzerà, invece, sul settore finance e la Pubblica Amministrazione Centrale, salvaguardando, naturalmente, i clienti che sono già attivi».
Attualmente il marketshare che le due aziende coprono nel nostro Paese è superiore in percentuale a quello che Serena registra in tanti altri Stati europei. Ma l’approccio congiunto al mercato italiano non si estrinseca semplicemente nella somma delle rispettive quote di mercato fin qui guadagnate. «La combinazione delle nostre competenze – ha continuato Monzini – rappresenta soprattutto un vantaggio competitivo per i clienti che intendono cogliere le migliori opportunità di un mercato, quello dell’Application lifecycle management, in crescita costante».