Server: tra commodity e tecnologia, il cliente cerca altre risposte

Dalla tavola rotonda di Ict trade dedicata alle tecnologie di base per i server, emerge una sola certezza: il cliente non prescinde dalla complessità.

10 giugno 2004
Rischia di perdersi nell’indeterminatezza una discussione sulle tecnologie base sui server, tra i mille distinguo tra piattaforme x86, 64 o 32 bit, blade server, sistemi operativi, ambienti di sviluppo.
La scelta, per la tavola rotonda che ha aperto le sessioni di discussione a Ict Trade 2004 è stata allora quella di riportare le tecnologie verso i clienti e verso i criteri di acquisto.
I server sono commodity o asset strategici?
General purpose o verticali?
Divergenza o convergenza negli ambienti di sviluppo?
E poi, chi è il decisore strategico nella fase di acquisto?
Ricco il palco dei convenuti, che ha visto alternarsi al microfono Marco Piattelli di Amd, Marco Caporossi di Sgi, Enrico Brunero di Sun Microsystems, Bruno Mancuso di Ibm, Carlo Mezzanotte di Microsoft, Luigi Roberto Semplici di Red Hat, Massimo Manzari di WebRatio, Giancarlo Magnaghi di Trend Europe, in rappresentanza di tutte le vision strategiche di questo comparto.
Concordi i convenuti su un aspetto del mondo server: è vero che le tecnologie sono di fondo commodity ed è vero che le commodity sono assemblate in architetture ad alte prestazioni, ma è altrettanto reale che la loro integrazione dà vita a un ambiente sempre più complesso.
Un ambiente che parte dalle tecnologie di base, si sposta alle soluzioni scelte dal cliente fino ad arrivare alle soluzioni possibili sulla base delle tecnologie disponibili.
Tutto questo verso un cliente, o verso un decisore, che ha come obiettivo la compatibilità garantita verso gli sviluppi applicativi, l’interoperabilità, la scalabilità.
E sono questi i veri valori – la value proposition al centro del dibattito – che al di là delle scelte tecnologiche i fornitori devono portare ai loro clienti.
x86 everywhere?
In prospettiva sì, si è detto convinto Brunero, e nessuno ha obiettato. Ma non nell’immediato. Perché oggi fondamentale è la maturità del middleware, che ancora non riesce ad andare a intaccare il cuore degli ambienti legacy.
Con una serie di contraddizioni di fondo.
Perché i partner che hanno sempre lavorato su Unix oggi fanno fatica a spostarsi verso altre piattaforme.
Perché talvolta si ha la sensazione che Unix sia oggi considerato la piattaforma proprietaria rispetto a Linux.
Perché la commodity è la risposta migliore per tutto quanto ha meno valore per l’innovazione.
Perché la competitività non è solo legata al costo o al Roi, ma anche al tempo necessario per sviluppare certe soluzioni.
Perché a un sistema operativo non si chiede più di fare solo il sistema operativo, ma si lega sempre più strettamente a prodotti e servizi integrati.
E perché in fondo il cliente non vuole risposte tecnologiche.
Poco gli importa di 32 o 64 bit. Poco gli importa di Soap o di Corba.
Il cliente vuole che le sue applicazioni siano online e disponibili nel più breve tempo possibile. E in fondo poco gli importa che sia o meno una commodity.
Dalla complessità non si prescinde.
Comunque.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome