Svegliarsi in un labirinto sconosciuto, senza ricordarsi come ci si è finiti e per giunta con un braccio in meno. L’inizio di Severed è più da survival horror che da RPG con una grafica tutt’altro che splatter, ma l’analogia finisce lì: anche se andremo in giro a fare a fette mostri pericolosi pur di sopravvivere, nel gioco non c’è niente di spaventoso. Al limite uno humor nero che non dovrebbe infastidire nessuno.
Il nostro alter ego digitale è Sasha, che da prode guerriera quale è non si cruccia troppo per la perdita del suo braccio e si organizza per poter andare avanti nel pericoloso labirinto dove si ritrova. Basta una spada, che servirà sia per attaccare sia per difendersi parando i colpi avversari (tenere anche uno scudo non è possibile, con un braccio in meno). E siccome ad attaccare e a difendere saremo sempre noi, prepariamoci.
La logica RPG
Attaccare a colpi di spada tracciando fendenti con il dito sullo schermo lo abbiamo in fondo già imparato con Fruit Ninja, popolarissimo. Ma il resto di Severed è tutto RPG: si passa da una stanza all’altra del labirinto, ci sono oggetti con cui interagire e ovviamente mostri da sconfiggere.
La primissima parte del gioco serve a comprendere che possiamo anche usare pezzi dei mostri per potenziarci (una parte mimina di splatter ci voleva…), ma serve una buona sequenza di fendenti per poterli effettivamente smembrare. La dinamica dei combattimenti quindi non è proprio banale come sembra di primo acchito.
Severed è ben fatto: la grafica è gradevole, la colonna sonora non varia ma adatta al gioco, spostamenti e combattimenti sono fluidi e senza intoppi. Per la media dell’App Store non lo si può definire economico, ma la qualità ha il suo prezzo e quello di Severed non è esagerato.