Il padre e sponsor della distribuzione Linux Ubuntu svela qualche dettaglio sulle iniziative che intende lanciare nel prossimo futuro.
In un’intervista “a tutto campo” rilasciata nei giorni scorsi ad un magazine austriaco, l’imprenditore sudafricano Mark Shuttleworth, padre e sponsor della distribuzione Linux Ubuntu, ha voluto svelare qualche dettaglio sulle iniziative che intende lanciare nel prossimo futuro.
Dal punto di vista tecnico, il magnate ha precisato come il kernel di Ubuntu non subirà modifiche nel corso dei prossimi due anni. Massimi sforzi saranno invece riposti nel migliorare il supporto dell’hardware risolvendo le problematiche che hanno causato qualche mal di testa agli utenti dell’ultima release della distribuzione.
Shuttleworth fa menzione delle principali critiche ricevute dopo il rilascio di Ubuntu 8.04 “Hardy Heron”: in primo luogo, cita l’aver integrato nel pacchetto finale una versione beta di Firefox 3.0. La decisione viene motivata sulla base dell’esito delle consultazioni svoltesi con il team di Mozilla. Canonical ha ritenuto di voler offrire ai propri utenti un prodotto che si pone qualche gradino più in alto rispetto alla precedente release 2.0.
La seconda critica che Shuttleworth cita riguarda la decisione che ha condotto a rilasciare una versione LTS (“long term release”) di Ubuntu basata su uno GNOME profondamente cambiato dal punto di vista della gestione del file system.
Gli utenti, spiega Shuttleworth, hanno anche lamentato qualche problema con le periferiche audio: si tratta di situazioni che verranno presto risolte.
Sebbene ci sia ancora qualche aspetto da sistemare, Shuttleworth si è mostrato orgoglioso nel rimarcare la velocità con cui il team di Ubuntu riesca a sanare le varie problematiche, in particolare quelle legate al tema della sicurezza. Come esempio, Shuttleworth cita la rapidità con la quale sono state distribuite le patch risolutive volte a correggere il recente problema legato all’implementazione del protocollo OpenSSL (ved. questa notizia).
Confermando la bontà della scelta di utilizzare GNOME come “desktop environment” per Ubuntu, l’imprenditore sudafricano non ha escluso un possibile futuro impiego delle librerie Qt, un framework multipiattaforma che ha come obiettivo quello di facilitare lo sviluppo di interfacce utente. Qt è stato concepito da Trolltech, società recentemente acquistata da Nokia ed ha convinto Shuttleworth tanto da volerne valutare l’adozione nella sua distribuzione Linux, una volta superati alcuni ostacoli legati alla licenza d’uso.
A proposito di GNOME, secondo Shuttleworth il “desktop environment” avrebbe raggiunto un ottimo livello grazie alle valide modalità con cui il progetto viene gestito, alla buona gestione delle versioni via a via rese disponibili, alla stabilità sulla quale possono oggi contare gli sviluppatori. “Sono queste alcune delle ragioni che ci hanno indotto a supportare, per primo, GNOME come ambiente di lavoro predefinito per Ubuntu Linux”, ha dichiarato Shuttleworth che ha osservato tuttavia come non si debba mai perdere di vista l’aspetto innovazione.
Interrogato sulle ragioni che stanno determinando una marcata crescita di Mac OS X, Shuttleworth ha affermato: “il fatto che OS X stia guadagnando fette di mercato, implica che Windows si stia indebolendo. Il fatto che OS X stia crescendo e Linux non faccia altrettanto, suggerisce come OS X stia offrendo qualcosa che Linux, ad oggi, non propone”. L’imprenditore parla ancora di innovazione per motivare crescita di Mac OS X: Apple in questo sarebbe un’azienda leader. Ma Shuttleworth parla anche di web: Apple starebbe incentrando la sua offerta proprio sul web, la vera “killer application”.
La rapida diffusione di centinaia di plug-in per Mozilla Firefox è, secondo Shuttleworth, una lampante dimostrazione di come offrire agli utenti la libertà di migliorare agevolmente un prodotto contribuisca, da un lato, ad innovare e dall’altro a migliorare l’esperienza sul web.