Big Blue presenta novità per le Pmi e le grandi aziende nell’ambito dei sistemi a disco. Ampliata anche l’offerta di storage unificato e migliorata la sicurezza dei nastri.
Ibm mette carne al fuoco nello storage. Forte dello spazio guadagnato sul fronte software, soprattutto grazie a Tivoli, la società annuncia anche l’ampliamento dell’offerta hardware.
È pensato per le piccole imprese il nuovo Ds4200 Express, una sistema storage con capacità fisica massima di 56 Tb. Si tratta di un sistema che utilizza connessioni Fibre Channel ad alte prestazioni (4 Gbps) e impiega dischi Serial Ata (Sata). Il sistema è espandibile dalla configurazione minima (adatta agli ambienti workgroup) sino a soluzioni di carattere più aziendale, abbinando fino a sei unità di espansione.
Nella fascia alta, Big Blue include due nuovi modelli che vanno ad arricchire la famiglia System Storage Ds8000 Turbo, il Ds8100 Turbo e il Ds8300 Turbo.
Già disponibili, questi sistemi sono stati migliorati sotto il profilo della connettività, con l’aggiunta del supporto Fibre Channel e Ficon a 4 Gbps, oltre che a livello di integrazione con le applicazioni che risiedono sul database proprietario Db2.
I nuovi modelli mettono a disposizione delle aziende opzioni di storage multilivello all’interno del medesimo sistema.
Il primo livello, con unità disco di tipo Fibre Channel, potrà essere utilizzato per archiviare dati critici che vengono richiamati di frequeste. Il secondo livello prevede, invece, l’impiego di dischi di capacità a basso costo (Fata, Fibre Channel Ata) per archiviare i dati acceduti raramente oppure per supportare il rapido ripristino.
«A novembre – chiarisce Stefano Gamboni, Manager System Storage di Ibm – saranno anche disponibili su questi sistemi nuove funzionalità, che permetteranno di migliorarne sensibilmente le performance. Con Synergy, infatti, sarà possibile creare una sinergia tra il database e lo storage, ottimizzando le operazioni di Input/Output. Sarà, inoltre, razionalizzata la gestione della cache, con l’opzione Cooperative Caching, in modo che tutte le operazioni abbiano il minimo impatto possibile sulle applicazioni».
Sul fronte dello storage unificato, Big Blue ha deciso di ampliare la gamma di soluzioni System Storage N7000 con l’introduzione di nuovi modelli.
L’N7600 e l’N7800 supportano la connettività Fibre Channel e Sata e il simultaneo collegamento ad ambienti storage Nas, iScsi e Fibre Channel a 4 Gbps. Scalabili fino a 504 Tb di capacità fisica, queste soluzioni sono basate sulla tecnologia Network Appliance. «Ma noi non trascuriamo anche lo storage a nastro – chiarisce Sergio Resch, Sytem Storage Business Development and Solution Manager di Ibm -, soprattutto visto che il 60% circa di tutti i dati immagazzinati nel mondo sfrutta questo supporto». Con il nuovo Ts7700, Ibm porta l’architettura Power all’interno dell’universo delle librerie a nastro. «Di fatto – tiene a sottolineare Resch – questa architettura è stata completamente rivista, nell’ottica del supporto della logica Grid».
La capacità nativa di questi sistemi arriva ai 18 Tb (sfruttando un rapporto di compressione 3:1) e sarà possibile accoppiare due sistemi standalone, in una configurazione “a griglia” che sfrutta connessioni Ip, in modo da utilizzare questo macrosistema come un unico ambiente virtuale gestibile in ottica di volumi di storage. «Per migliorare la sicurezza dei nastri – conclude Resch -, abbiamo anche implementato una nuova funzionalità di crittazione dei dati contenuti nelle cartucce. Questo tipo di supporto, infatti, viaggia su camion o furgoncini, che provvedono al trasferimento dei dati in sedi secondarie. Finora, chiunque sia riuscito a rubare le cartucce ha anche potuto agire indisturbato e carpire informazioni e dati, spesso sensibili, relativi alle attività o ai clienti di aziende, enti o banche».
Da oggi in poi, tutti i sistemi di storage a nastro di Ibm includeranno un meccanismo di crittografia hardware nativo (Encryption Key Manager), che preserva i valori di compressione della cartuccia, in quanto effettua la cifratura dei dati successivamente alla loro riduzione, e che supporta, oltre agli ambienti proprietari, anche i sistemi Hp, Sun Windows e Linux.