Siemens sta collaborando con Amazon per accelerare il lancio della nuova versione della sua piattaforma software industriale MindSphere, offerta per il mercato dell’automazione digitale.
La prossima versione di MindSphere, in fase di varo a gennaio, girerà su Amazon Web Services (AWS), ritenuto il sistema cloud più diffuso tra gli sviluppatori di software industriali.
Per il CTO di Siemens, Roland Busch, conta molto il fatto che “sono tanti i clienti che dichiarano di apprezzarlo molto”.
Finora MindSphere è stato eseguito sul cloud di SAP e da aprile verrà eseguito anche su Azure di Microsoft.
MindSphere raccoglie i dati dai dispositivi, analizza le informazioni e le utilizza per aiutare le aziende a ottimizzare i processi.
Ecco allora che attrarre una massa critica di sviluppatori per lavorare sulla piattaforma è fondamentale per migliorare la qualità delle applicazioni software.
MindSphere è una delle numerose cosiddette piattaforme IoT Internet of Things sviluppate per migliorare la produttività.
Il settopre, tutto sommato, è ancora agli inizi, con le aziende che perseguono strategie diverse, sebbene Siemens sia generalmente considerata leader, aiutata da oltre 5 miliardi di acquisizioni negli ultimi due anni e dall’arretramento parziale di General Electric.
Siemens ha dichiarato di puntare a gestire 1,25 milioni di dispositivi e sistemi connessi entro la fine dell’anno fiscale a settembre, rispetto al 1 milione attuale, a seguito dell’espansione della sua offerta, precedentemente focalizzata su macchine e aerospaziale, a tutti i settori.
Aumentando la spesa per la ricerca e lo sviluppo a 5,6 miliardi di euro (6,6 miliardi di dollari) questo anno fiscale da 5,2 miliardi l’anno scorso, la cui parte proncipale andrà alla divisione Digital Factory.
Siemens afferma di aver realizzato 5,2 miliardi di euro di ricavi digitali a settembre. Ha 23.000 sviluppatori software in-house.