Un accordo prevede che il gruppo toscano controlli per il momento il 35% dell’azienda milanese. L’operazione segue una strategia di “integrazione” sia applicativa sia tecnologica
Vuole essere un vero e proprio integratore di mercato. A partire dalle
integrazioni delle realtà aziendali (il gruppo al momento aggrega più di venti
aziende). È recente l’accordo di Sirio (software house milanese che dopo essere
passata in Partners e poi in DoubleOne era tornata a camminare con le proprie
gambe). Ora Computer Var si è aggiudicata il 35%, opzionando il
controllo completo entro 18 mesi. «Crediamo nelle soluzioni applicative – spiega Giovanni Moriani, presidente del gruppo toscano che tocca ora i 122 milioni e rotti di euro di giro d’affari per un numero superiore ai 400 collaboratori -. E ci ha dato molta fiducia anche il fatto che malgrado i passaggi societari le competenze erano rimaste intatte». Vero è che Sirio porta ai nuovi soci un pacchetto di
circa mille clienti.
Ma non è questa la sola mossa compiuta in questi
mesi da ComputerVar che a fine anno dovrebbe registrare una crescita compresa
tra il 4 e il 5% (al netto delle nuove relazioni societarie). Perché ComputerVar
conta oggi su nuovi puntoe (franchising di software house e rivenditori) e anche
su puntoe “logo”
(ovvero aziende che hanno nella loro ragione sociale anche il marchio ComputerVar). È il caso di ComputerVar Genova e Romagna.
Forse l’unica strategia che non è intenzionata a
cambiare
è il rapporto stretto con Ibm. Anche se Moriani ammette: «Siamo pronti a valutare realtà complementari. In fondo da tempo lavoriamo anche con Cisco, 3Com e altri». Così come complementare è il
supporto a tutta la rete di ComputerVar Itt (su cui lavorano con Stt) che è ora
in grado di fornire anche linee di connettività dati e fonia.