Anche durante lo scorso anno il sistema bancario è stato sottoposto a notevoli attenzioni da parte di opinione pubblica, istituzioni e mercato. Motivo in più per fissarne le evoluzioni tecnologiche, che sono il componente essenziale per consentirgli di rispondere alle attese e di essere efficiente.
Una prospettiva particolare sui trend tecnologici per il sistema bancario per l’anno appena iniziato ci è stata proposta da Auriga.
Innanzi tutto si deve parlare di intelligenza artificiale, le cui tecnologie, sfruttando sistemi, piattaforme o algoritmi specifici di machine learning o deep learning, possono impattare le banche su diversi livelli.
Si va dalla customer experience, attraverso un’offerta di servizi sempre più semplici, efficaci e allo stesso tempo più personalizzati; strategie di business per l’identificazione e l’implementazione di tattiche di mercato più mirate; gestione del contante e degli asset bancari per assicurare sempre maggiori livelli di servizio e accessibilità continua ai propri utenti.
Poi c’è il cloud, che sarà in grado di portare benefici in termini economici, di resilienza dell’infrastruttura (con il 99.999% della disponibilità reale), di capacità di analisi dei dati attraverso l’approccio Data Lake, e di sicurezza (tema su cui si è molto investito nel corso dell’ultimo anno). Sulla base di queste evidenze, le banche sono sempre più aperte verso l’adozione del cloud computing come soluzione per migliorare le performance e ridurre i costi.
Certamente centrale per il sistema bancario sarà la cybersecurity, relativamente a un maggiore livello di sicurezza dei parchi ATM e di prevenzione di azioni fraudolente. L’adozione di un framework efficace rappresenta infatti un vero e proprio punto focale per la guerra contro i cyber risk, e per le banche risulta fondamentale, all’interno di questo framework, comprendere tutti e tre i livelli di sicurezza (preventiva, proattiva e predittiva).
Inoltre, grande attenzione verso il remote banking, vvero un nuovo modo di intendere la filiale in ottica di user experience, sia per clienti corporate che per clienti retail.
In questa nuova concezione, viene mantenuta l’offerta di servizi di consulenza tradizionali ma “trasportata” in una dimensione digitale. Con il remote banking, la user experience fa leva su l’automatizzazione ma è personalizzata sulle esigenze del singolo cliente. Remote banking significa infatti usufruire degli stessi servizi della filiale in una prospettiva di completa autonomia, sia temporale che fisica.
In questo contesto, l’Atm evoluto diventa un vero e proprio hub, grazie alle tecnologie di video banking e intelligenza artificiale, per dare al cliente accesso ad una serie di operazioni e servizi prima disponibili solo attraverso un operatore in filiale.
Guardando in generale al mercato, il punto di vista di Auriga è che continuerà ad aumentare il numero delle cosiddette filiali evolute, in cui è presente una postazione self-service dove il cliente può autonomamente eseguire alcune transazioni, e rivolgersi ad un consulente, fisico o da remoto, per operazioni più complesse o che necessitano di autorizzazione.
Infine, da un punto di vista delle competenze a cui le banche guarderanno sempre di più, Auriga ha individuato alcuni ambiti di maggiore interesse per il 2020: data scientist (poiché il ruolo del dato sarà sempre più centrale e strategico), cloud architect, cybersecurity expert e AI scientist.