Previsto un avvio a scaglioni, mese dopo mese, fino a gennaio 2012: le prime a usare il nuovo sistema per la tracciabilità dei rifiuti saranno le aziende con più di 500 dipendenti, le ultime quelle con meno di 10 dipendenti.
Alla fine, a fronte delle
numerose lamentele che avevano accompagnato le criticità emerse durante il
click day, è arrivato l’annuncio tanto auspicato: l’entrata in vigore del
Sistri è stata posticipata a settembre. A dare notizia è stato lo stesso
Ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo, che ha precisato anche che ci
sarà un’adozione graduale del nuovo sistema
per la tracciabilità dei rifiuti.
Dall’1 settembre infatti scatterà l’obbligo per le imprese con oltre 500 dipendenti, per i circa 5.000 impianti
di smaltimento e incenerimento e per i circa 10mila trasportatori autorizzati a
trasporti annui sopra le 3.000 tonnellate.
L’1
ottobre partiranno invece i produttori di rifiuti con 250-500 dipendenti e
“Comuni, enti ed imprese che gestiscono i rifiuti urbani della Regione
Campania”.
Dal primo di novembre sarà il momento delle imprese con più di 50
dipendenti, mentre l’1 dicembre entreranno nel sistema i produttori di rifiuti
da 10 a 49 dipendenti e i trasportatori (circa 10mila) autorizzati a
trasportare fino a 3.000 tonnellate l’anno,
Infine, dall’1 gennaio 2012 il Sistri sarà esteso alle imprese di ogni
dimensione.
Sono inoltre previste procedure di
salvaguardia in caso di rallentamenti del sistema ed una attenuazione delle
sanzioni nella prima fase dell’operatività del sistema.
La decisione di prorogare l’entrata
in vigore del Sistri arriva a breve distanza dall’accordo raggiunto tra le
associazioni di imprese e lo stesso Ministero dell’Ambiente. Tale accordo, lo
ricordiamo, prevede tre linee d’azione concordate e avviate con il Ministero:
– il supporto
alla formazione tecnica, già in corso attraverso una serie di workshop mirati
al perfezionamento dei processi di interoperabilità;
– l’avvio di una
sperimentazione mirata su un campione rappresentativo di imprese di tutti i
settori coinvolte nella filiera della gestione dei rifiuti;
– una gestione ad
hoc dei casi particolari, che permetterebbe al SISTRI di non essere bloccato da
casi isolati che hanno specifiche criticità.