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Smart working, come cambia il ruolo della stampante secondo Epson

La stampante nello smart working ha un futuro? Ce lo siamo chiesto partendo da una considerazione preliminare, che è quella di non buttare via quanto fatto di buono dall’industria e dalla pratica implementativa per la razionalizzazione, l’automazione, la semplificazione e la gestione della stampa in azienda.

Con questo bene in mente abbiamo pensato che dopo tre mesi di smart working obbligato va ottimizzato il patrimonio di conoscenze, tenendo presente il new normal sarà fatto di accessi contingentati agli uffici, coesistenza di lavoro in presenza e in remoto.

Le questioni aperte, allora, riguardano quale sarà il ruolo dei servizi di stampa, delle app, delle soluzioni di implementazione nel nuovo scenario, E anche quali gli sviluppi tecnologici che ci possiamo attendere.

Lo abbiamo chiesto ai protagonisti del mondo del printing.

Per Epson ci ha risposto Riccardo Scalambra, Corporate sales Manager di Epson Italia.

La stampante nello smart working quale futuro ha?

Comincio con il fare una premessa. In questo tempo di nuova normalità, l’avvento del Covid-19 è stato un acceleratore del cambiamento. Già oggi, in Fase Due, viviamo in un ambiente lavorativo diverso, con una forzata convivenza fra l’ambiente ufficio e la casa con una organizzazione del lavoro che richiede un mix dei dispositivi di stampa.

È difficile oggi capire quanto questa situazione diventerà definitiva e diffusa, tuttavia chi  si occupa di organizzazione del lavoro ritiene che dal remote working non si tornerà indietro, soprattutto per i lavoratori del terziario, quelli che una volta venivano chiamati colletti bianchi.

Riccardo Scalambra, Corporate sales Manager di Epson Italia

Sarà smart working, ovvero lavoro riorganizzato anche in base alla tipologia del lavoro stesso e del worklife balance, cioè il bilanciamento fra vita personale e lavorativa? Non lo sappiamo, anche se questa nuova dimensione di lavoro a casa sembra essere molto apprezzato dalla maggior parte di coloro che stanno vivendo questa situazione.

E dal punto di vista aziendale, alcune società hanno verificato di poter ottenere risparmi in termini di riduzione degli spazi occupati e costi relativi.

Cosa succederà quindi dal punto di vista della stampa per lo smart working?

Ritengo che l’infrastruttura printing del futuro continuerà ad avere i driver principali nell’efficienza e nella gestione ottimale dei workflow. Solo che, mentre fino ad oggi ciò ha portato a definire un layout rivolto alla centralizzazione con dispositivi ad alta produttività, affiancati da unità per piccoli gruppi di lavoro o per i singoli dove necessario, ma comunque nell’ambiente ufficio, in futuro ci sarà un modello distribuito dove convivranno stampanti e multifunzione veloci e produttivi negli uffici con unità più piccole installate nelle abitazioni dei dipendenti che soprattutto per certe funzioni, ad esempio quella amministrativa, avranno bisogno di gestire un flusso continuo fra digitale e analgico, documenti stampati e digitali.

Come si ottimizza quanto fatto sinora in uno scenario fatto di accessi contingentati agli uffici e coesistenza di lavoro in presenza e remoto?

L’obiettivo di Epson è proprio quello di ottimizzare e riadattare la propria offerta di soluzioni per la stampa che, grazie ad l’ampiezza e la flessibilità di soluzioni presenti nella nostra offerta, permette di essere modulata in base alle concrete necessità.

Da tempo le aziende si sono mosse verso un utilizzo della funzione printing in un’ottica as a service e, per come la vediamo noi, da oggi in questa modalità andranno inseriti anche i dispositivi installati presso l’abitazione dei dipendenti, che potrebbero essere facilmente gestiti come come altri beni ad uso promiscuo, per esempio l’auto.

La vera sfida dell’IT sarà creare un unico ambiente anche infrastrutturale, con il tema della security che diventerà ancora più importante e con una user experience che dovrà sempre la stessa.

Con la tecnologia inkjet per gli uffici, Epson è già impegnata da anni a guidare un importante cambiamento tecnologico; in questo momento guardiamo ad nuovo ecosistema del lavoro dove cambiano le esperienze e i parametri di valutazione, ma dove deve rimanere prioritaria l’attenzione per la sostenibilità ambientale e personale.

La tecnologia inkjet è ideale per la postazione personale e per la stampa di prossimità perché assicura il benessere per la persona e l’ambiente. La nostra è una tecnologia pulita che assicura una riduzione dei consumi energetici di oltre il 95% e, con le soluzioni RIPS (Replaceable Ink Pack System) la riduzione dei rifiuti sino al 99% rispetto a soluzioni laser di pari prestazioni.

smart working

Quale sarà il ruolo dei servizi di stampa, delle app, delle soluzioni di implementazione nel nuovo scenario?

Ritengo che la nuova infrastruttura aziendale dovrà assicurare bassi costi di gestione (anche grazie ad un’elevata autonomia di stampa dei dispositivi, tanto in ufficio quanto a casa), sostenibilità ambientale, razionalizzazione logistica (facilità di acquisto e smaltimento dei materiali di consumo) e bassi consumi energetici.

Saranno necessari sistemi per gestire centralmente tutte le unità, come Epson Remote Service, uno strumento messo a punto per i rivenditori che gestiscono parchi stampanti, che semplifica la gestione e la manutenzione dei dispositivi Epson, raggiungendo livelli di qualità del servizio ancor più elevati.

Per quanto riguarda il ruolo delle app, ritengo saranno importanti da una parte per assicurare la massima facilità di utilizzo e dall’altra per offrire una user experience analoga a quella ottenibile in ufficio: penso per esempio Wi-Fi Direct, che permette alle stampanti e ai multifunzione di generare un una rete wireless per stampare direttamente da smartphone, senza bisogno di altre infrastrutture di rete. Una funzione comoda quando si è a casa e si necessita di determinate funzioni normalmente disponibili in ufficio. Fra le altre app utilizzabili con i nostri prodotti segnalo Epson iPrint, per stampare da smartphone o tablet ovunque ci si trovi, e Epson Email Print per ricevere file, archiviare e condividere documenti online tramite la scansione diretta in siti di archiviazione su cloud.

Quali sviluppi tecnologici ci possiamo attendere?

In Epson continueremo certamente a sviluppare la tecnologia business inkjet per portarla a coprire sempre più segmenti e per abbassare ancora i costi di gestione, così come continueremo a fornire prodotti dotati di grande autonomia operativa, intesa come numero di pagine stampabili con un singolo set di inchiostri.

Negli ultimi due anni abbiamo lavorato verso l’alto per espandere la gamma Workforce Enterprise con modelli da 60, 75 e 100 ppm, ma abbiamo anche una vasta linea di dispositivi A3 e A4 a colori e monocromatici che permettono di avere anche a casa dei costi di gestione paragonabile a quelli della stampa centralizzata.

Qualunque sia il mix che ogni azienda riterrà opportuno applicare, la tecnologia business inkjet Epson sarà vincente perché più versatile, anche se consideriamo l’uso promiscuo,- e con maggiori  possibilità di miglioramento (a differenza della laser che è una tecnologia matura). In più Epson ha messo a punto tecnologie per i materiali di consumo che semplificano approvvigionamento, grazie al numero elevatissimo di pagine, come ad esempio la tecnologia Epson RIPS, e smaltimento, come nel caso nel caso della serie Ecotank che permette di smaltire i contenitori di inchiostro nella differenziata, plastica, a differenza del toner che deve essere portato in piattaforma ecologica.

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