L’ateneo cagliaritano sta rifacendo tutta l’infrastruttura con Ibm.
L’Università di Cagliari è al lavoro, con Ibm, per aggiornare la gestione informatica delle procedure amministrative e di sicurezza e per migliorare la qualità dei servizi.
Le aree prioritarie del progetto partono dalla realizzazione di una infrastruttura di alta disponibilità tramite un sistema di clustering con automatismi di replica e ripartenza, deputato a eliminare il rischio di fermo macchina dovuto a guasti o a malfunzionamenti. In tal modo la gestione del disaster recovery e dei salvataggi viene pertanto codificata e automatizzata.
Basilare è la realizzazione di una rete ad alta velocità interna al Palazzo del Rettorato, basata su piattaforma Cisco, predisposta per l’utilizzo VoIp.
Nel contesto progettuale c’è anche l’integrazione tra tutte le procedure applicative su un’architettura Soa (Service Oriented Architecture).
E in cantiere c’è la realizzazione di un cruscotto aziendale di Business intelligence.
Previsti inteventi anche per la gestione della privacy, del protocollo informatico e della posta certificata.
Il progetto prevede anche una riduzione drastica dell’uso della carta attraverso la gestione del flusso elettronico dei documenti e le applicazioni di gestione del personale.
Dal punto di vista hardware la soluzione prevede l’installazione di un server Ibm P570 partizionato e di due server P630 (con Aix 5), un sistema storage Ds4300 e di un sistema 3583 come tape library con strumenti Tivoli per la gestione della Storage area network.