Soa e on demand le ultime sfide di Sap

Oltre a completare l’offerta delle architetture a servizi, la casa tedesca si cimenta con un gestionale che viene venduto pagando un canone

Nonostante nel 2008 preveda di continuare a crescere a due cifre nel fatturato e di aumentare il numero dei dipendenti, superando così le 500 unità, Augusto Abbarchi, amministratore delegato di Sap in Italia non ci nasconde la sua preoccupazione per la situazione che si sta prospettando nel nostro paese: «Il settore pubblico potrebbe bloccarsi quasi completamente, e l’economia è praticamente stagnante. Il fatto che ci conforta è che normalmente, in base all’esperienza del passato, nei momenti di crisi, Sap raccoglie dei buoni risultati perché è vista come un’ancora sicura a cui rivolgersi».

La confidenza del manager è avvalorata dalla dinamicità dalla casa madre che oggi si sta cimentando nel mercato, per lei nuovo, delle soluzioni Erp on demand con il rilascio di Sap Business ByDesign (si veda box), che si posiziona tra le due soluzioni per Pmi già in commercio: Business All-in-One, che si rivolge alle medie aziende di fascia alta (da 100 a 2.500 dipendenti), che necessitano di soluzioni che uniscono best practice Sap e competenze verticali dei partner (e dove la società conta in Italia oltre 1.000 clienti), e Business One, adatto alle piccole realtà (sotto i 100 dipendenti) che vogliono un’applicazione di gestione aziendale semplice e a costo contenuto (825 clienti). Nel mezzo, ora si inserisce la nuova soluzione Business ByDesign, rivolta alle imprese, che non trovano conveniente portarsi in casa un Erp, e che deve aprire a Sap il mercato dell’on demand (stimato a livello mondiale in 15 miliardi di dollari). Da questo business, la società prevede di raggiungere, con l’aiuto di un nuovo canale commerciale, i 10.000 utenti nel mondo entro il 2010.

«Business ByDesign – prosegue Abbarchi – è anche uno dei risultati del nostro approccio alle Soa, nel senso che i servizi che utilizza li prende dalla nostra Business Process Platform. Oggi Sap è l’unica ad avere un’offerta Soa pronta, che si è completata con il rilascio, nel dicembre scorso, dell’ambiente di composizione, il che significa avere un layer tecnologico sul quale appoggiarsi, avere un ambiente grafico di configurazione dal quale l’utente può prendere i componenti applicativi “pacchetizzati” quelli che chiamiamo “mattoncini” e comporli come vuole, attingendo da un repository dove tutti questi mattoncini sono stati depositati. In questo modo, l’azienda può farsi da sola il suo sistema informativo, in base alle necessità, avendo NetWeaver come base di partenza. La granularità dei mattoncini è però di una certa sostanza: per esempio “acquisizione ordine cliente” è un mattoncino e “cancellazione ordine cliente”, è un altro. Naturalmente questo approccio non deve essere fatto su tutto il sistema informativo. Per esempio, il Crm è stato scomposto in mattoncini, tuttavia può essere anche usato così come è. Quindi il cliente può scegliere di acquistare le nostre applicazioni, utilizzandole così come sono ma, laddove ritenga necessario realizzare un qualcosa di particolare per acquisire un maggior vantaggio competitivo, gli diamo la possibilità di farlo. E in Italia il mercato si sta muovendo, in quanto dopo l’avvio dei primi progetti pilota, oggi, abbiamo dei grossi clienti che si stanno muovendo in questa direzione».

Per quanto riguarda l’integrazione della neoacquisita Business Objects, visto che in Italia è una società molto forte, Abbarchi si limita a dire che rimarrà un’entità separata, anche se è già stato elaborato un progetto congiunto di go-to-market, per aiutare i clienti a usare nel modo migliore i prodotti di entambi.

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