Soa: l’approccio «quick win» di Progress

A livello di strategie di lungo periodo Progress Software ha come direttiva quella di restare una società indipendente e di riferimento nello sviluppo, implementazione, integrazione e gestione delle applicazioni di business. Ce lo conferma Cristian D’A …

A livello di strategie di lungo periodo Progress Software ha come direttiva quella di restare una società indipendente e di riferimento nello sviluppo, implementazione, integrazione e gestione delle applicazioni di business.

Ce lo conferma Cristian D’Aversa, business development manager della filiale in Italia, che inoltre sottolinea come tutte le acquisizioni siano state fatte secondo due direzioni fondamentali: una, più operativa, che riguarda l’estensione del portafoglio tecnologico, l’altra, nella quale rientra anche l’acquisizione di Iona, è quella di avere una maggior presenza sul mercato. «Nel caso di Iona – specifica – l’obiettivo è quello di poter operare in un’area tecnologica dove non siamo presenti, ma che riteniamo importante, che è quella Soa in ambito open source, che in Italia ormai è visto dagli utenti come un’opportunità. In questo momento notiamo che le aziende danno scarsa attenzione alla parte di pura integrazione, che viene data per scontata, e lo vediamo anche nelle varie attività di benchmarking che facciamo con i clienti. Invece, riscontriamo una grande attenzione su aree come la governance, la policy enforcement, la gestione della sicurezza piuttosto che l’ambito di riconciliazione semantica dei dati, mentre a livello più alto l’interesse si rivolge a tutto ciò che riguarda il monitoring di business, e quindi la piattaforma di dashboard, strumenti cioè che danno al management visibilità su quello che sta capitando. E anche l’acquisizione di Mindreef è in un’ottica di Soa governance, cioè la possibilità di fare una gestione più attenta e agile di tutto ciò che è l’implementazione di policy di sicurezza, piuttosto che di gestione degli Sla, di valutazione dei Kpi che poi vanno a impattare sull’infrastruttura di middleware».

E per invogliare i clienti ad avviare progetti Soa, Progress ha reso più operativo il proprio approccio all’interno di metodologie che ha chiamato “quick win”: l’obiettivo è quello di dimostrare il beneficio delle Soa con dei progetti che possono dare ritorni rapidi. «Questo perché – osserva D’Aversa – facciamo leva su alcune peculiarità della nostra tecnologia, che in questo momento ci vengono riconosciute dal mercato, per realizzare delle implementazioni che chiamo a macchia di leopardo. La Soa, l’utilizzo degli standard, il fatto che le tecnologie siano interoperabili può essere consigliabile per un approccio a step, magari avviando progetti che danno benefici e visibilità anche al management. Infatti, da un’analisi che abbiamo condotto in Italia, abbiamo visto che quando contattiamo manager di alto profilo, pochi possiedono una conoscenza puntuale su quelli che sono i requisiti della Soa. Infatti, dalla nostra esprienza posso dire che la loro visione è più legata a un’agilità dei processi piuttosto che a un’attenzione ai costi: i grossi investimenti e i cambiamenti architetturali in questo periodo sono considerati a rischio».

La sfida della Soa, secondo il manager, è sicuramente in questo ambito e vincerà la società che da un lato ha una metodologia che sposa bene un approccio di tipo quick win, e dall’altro che ha anche una tecnologia che consente di realizzarlo, perché spesso questi due elementi non sempre si trovano insieme. «Per cui quello che noi riconosciamo oggi, a distanza di anni, è che l’approccio big bang, tipico dell’Eai, non è più applicabile, per due motivi. Primo perché la tecnologia consente di semplificare il progetto di implementazione e secondo perché il contesto di business non è più lo stesso degli anni 90, quando ci si poteva sbizzarrire con progetti a 3/4 anni. Oggi i manager vogliono progetti a 6 mesi».

E tra i settori, quali sono più sensibili all’implemetazione delle Soa? «Dipende dall’area di attività – risponde D’Aversa -. Esistono mercati come telco, media e utility che sono molto avanti in quanto l’It supporta il marketing e le vendite. Ma lo stesso interesse all’agilità lo notiamo anche in settori più tradizionali, come banking, assicurazioni, retail e in genere anche nella media azienda, dove in particolare c’è una grande attenzione all’efficienza dei costi, e quindi a realizzare redditività, operando più sulla riduzione dei costi che sull’incremento delle vendite, visto che è notevolmente cambiato il contesto del mercato. Progress, inoltre, viene spesso coinvolta in quanto esperta di mercato in quest’ambito, dal momento che viene riconosciuta come la società che ha “inventato” questa tecnologia. Per cui abbiamo due approcci. Il primo è di pura consulenza e attraverso il pacchetto Soa Jump Start Program offriamo due/tre giornate di assessment in cui facciamo un’analisi, in ottica Soa, della situazione aziendale. Attraverso una scala metodologica di 5 livelli, Soa Maturity Model, associata a questo pacchetto, le nostre persone mappano l’infrastruttura. Può, quindi, essere di livello 1, relativo ai servizi iniziali, piuttosto che di ricerca & sviluppo, per salire fino al livello 5 che è relativo a interventi più elaborati. E questa è un’attività solo di consulenza, che non è legata all’elemento tecnologico. Poi, spesso, veniamo ingaggiati assieme a system integrator per fare la parte di delivery, ma è un’attività che ci posiziona come esperti rispetto ad altri player».

In questo momento l’offerta di Progress si raggruppa in due aree: una è la parte tradizionale di Progress, che è rappresentata dalla piattaforma di sviluppo OpenEdge, l’altra è rappresentata dall’ambito delle tecnologie Soa, dove la strategia adottata è best of breed, in quanto le varie tecnologie come Sonic (per la parte di integrazione applicativa), DataXtend Semantic Integrator (per la parte di integrazione dati), Actional (che è quella a cui afferisce l’integrazione di Mindreef per la parte di Soa governance), piuttosto che Apama (che è la tecnologia che fa monitoring), sono tutte stand alone.

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