Una campagna sui media sociali va pianificata: impostazione su macro obiettivi ma controllo affidato a micro obiettivi.
Nelle campagne promozionali sui media sociali sta cresce l’importanza dei micro obiettivi. Finora per la maggior parte le persone si sono concentrate solo su grandi obiettivi quali il numero di follower e fan, ma sta ora crescendo il numero di esperti attenti al retweeting e o all’impiego di un codice sconto.
I micro-obiettivi sono essenziali perché permettono di vedere i progressi ottenuti negli obiettivi più grandi. Come spiega Jennifer Evans Laycock, consulente social marketing per Pmi e presidente della SugarSpun Marketing, “è nei micro-goals la chiave di lettura globale della campagna promozionale”.
Si tratta di informazioni importanti anche dinamicamente, e per Twitter sono numero di retweet, link-thru, citazioni del brand, risposte con @ ed altri; il post di Jennifer cita molte altre categorie (blog, youtube, facebook, flickr…). I micro-goal permettono di scoprire se qualcosa non funziona così come si era inizialmente pensato, quindi rendono più facile cambiare la direzione della campagna in corso d’opera, sempre nella massima libertà di fare modifiche, perché i micro-goals non sono posti esclusivamente sul traguardo finale.
“In questo modo si vede ciò che accade nella realtà”, ha detto la Laycock.
Per inciso, entrambi gli obiettivi -micro e primari- devono essere messi a punto prima che la campagna entri in esecuzione. Troppo spesso le imprese aprono una pagina Facebook o un account Twitter semplicemente perché tutti gli altri lo fanno. Ma questo diventa un problema quando questi strumenti non possono essere collegati all’obiettivo.
Ecco perché secondo la Laycock è necessario un progetto che comprende obiettivi micro e primari, e per ciascuno di loro bisogna impiegare lo strumento adatto al raggiungimento del risultato finale.