C’è anche Software AG Italia tra i player che stanno portando in modo sempre più convinto nuove soluzioni per il mercato IoT.
In collaborazione con Capgemini, che opera in veste di system integrator, la società ha infatti sviluppato un’offerta specifica per il mondo enterprise che sfrutta da un lato la sua Digital Connected Platform, dall’altro le capacità di Capgemini di muoversi come player globale anche presso realtà strutturalmente complesse.
È il caso, ultima in ordine di tempo, di Octo Telematics, che sviluppa soluzioni telematiche e di driving analytics per il mercato assicurativo e automotive, che ha scelto di far leva proprio sulla sinergia tra Software AG e Capgemini per sostenere lo sviluppo di una infrastruttura IoT, indispensabile per la nascita di nuovi servizi ad alto valore aggiunto.
Una scelta che non si basa sulla mera acquisizione tecnologica, ma che guarda compiutamente alla business transformation e alla revisione e ripianificazione dei processi di business.
Del resto, è proprio questo il ruolo che Software AG vuole per sé, così come emerge da una intervista rilasciata nei giorni scorsi a www.01net.it da Phil La Fornara, COO, Continental & Eastern Europe, Israel, Turkey and Middle East della società.
Accelerare la business transformation con le piattaforme Software AG
“La nostra mission è aiutare i large account nell’accelerazione della digital transformation”, ha esordito, per poi pragmaticamente precisare che “occorre mettere della struttura dietro a queste parole”, onde evitare che restino semplici buzz word di cui troppo spesso il mercato si nutre.
“Nella nostra visione, il nostro ruolo è aiutare a costruire un approccio corretto alla digital transformation. Software AG indirizza tre aree specifiche, e per ciascuna di esse ha sviluppato una piattaforma nella quale rientrano i prodotti e le soluzioni”.
La prima area guarda alla trasformazione dei processi, in un’ottica customer centrica (o citizen centrica). Si tratta di ridisegnare i processi facendo in modo che il focus siano i clienti, non i prodotti.
In questo caso la declinazione di Software AG è la Business & IT Transformation Platform, con le soluzioni Aris e Alfabet. “Non si parte dalla modellazione dei processi – spiega La Fornara – ma dal loro monitoraggio e dalle compliance, per poter definire un percorso organico e lineare”.
La piattaforma Digital Business Platform opera sull’interfaccia tra le operazioni di business in tempo reale e le esigenze di cambiamento dei clienti e del mercato. La piattaforma fornisce un approccio completo per progettare e implementare architetture IT flessibili ed economicamente vantaggiose, necessarie per supportare tali applicazioni adattive. La piattaforma Digital Business Platform indirizza le esigenze del CIO che deve implementare un’architettura IT ottimale, flessibile e redditizia, sino a quelle dei business manager e dei Cio.
La seconda area di intervento punta all’orchestrazione di un layer applicativo adattivo, che si inserisce sopra i silos applicativi esistenti.
In questo caso la soluzione si chiama Webmethods, oggi arrivata alla release 10, composta da 10 moduli tra i quali anche un layer per l’Api Management.
Il terzo ambito, infine, guarda alla capacità delle imprese di prendere decisioni rapide. “Siamo al di sopra dei big data – precisa ancora La Fornara -. Si tratta di creare le giuste correlazioni tra i dati e noi possiamo farlo con soluzioni come Terracotta, la nostra piattaforma di data fabric in memory”.
I tre ambiti d’elezione di Software AG sono riuniti nella Digital Business Platform, che rappresenta “un sistema di innovazione sopra i silos esistenti, una lente di ingrandimento sui dati contenuti nei silos sottostanti”.
Il Cio al centro della trasformazione
Considerato il target di riferimento di Software AG, il problema non è trovare persone consapevoli sulla necessità di intraprendere un percorso di digital transformation, “figure highly eductaed” le definisce La Fornara, il problema, semmai, è l’approccio: “Non è ciò che succede nei silos che differenzia le aziende, ma ciò che c’è a livello superiore, ed è su quel livello che arriva Software AG”.
Gli interlocutori di riferimento sono sempre i CIO, “perché alla fine parliamo di software, parliamo di IT”, sempre più coinvolti in tutto il processo.
Secondo La Fornara i Cio, figura nella quale confluiscono anche i nuovi chief digital officer, hanno un ruolo chiave nel percorso di trasformazione, “purché sappiano essere visionari e abbiano una visione di business”.
Il B2C più veloce, il B2B si muove sulla spinta dell’IoT
Quanto ai settori che più velocemente sembrano recepire i cambiamenti in atto, “il mondo B2C è il più veloce, soprattutto perché non ha scelte alternative: l’imperativo è essere in grado di rispondere, e velocemente, ai clienti. Il B2B, invece, sta crescendo soprattutto sotto la spinta dell’Iot, tenendo presente che la sfida non è avere i dati o avere i sensori, ma sapere dove agire, quando e come”.
E qui torniamo alla notizia iniziale.
Se l’accordo con Octo Telematics guarda al mercato italiano e al mondo delle connected cars, altri progetti vedono Software AG al fianco di aziende come Bosch, di nuovo nel mondo dell’automotive per soluzioni di manutenzione predittiva, con Lexmark negli Stati Uniti, sempre per la gestione degli interventi sulle stampanti, con il mondo della logistica, in particolare in un progetto per la gestione del porto di Rotterdam.
“L’Iot non è un nice to have, è realtà”, dichiara La Fornara, che racconta di come Software AG stia anche sviluppando alcuni progetti nel mondo dei wearable, considerati una delle prossime frontiere.
Quanto all’Italia, La Fornara non fa troppi sconti: “È un mercato come tutti gli altri: deve trasformarsi. Lo scorso anno c’è stato un importante turnover nei Cio delle grandi aziende, ma adesso è il momento di ripartire”.