Di previsioni favorevoli al Software Defined Storage (SDS) ne abbiamo tante. Gartner sostiene che entro il 2019 il 70% delle soluzioni di gestione storage sarà in versione “software only”. Entro l’anno successivo il 70% o l’80% dei dati saranno immagazzinati in strutture di storage meno costose di ora perché gestite tramite il Software Defined Storage, da qualche anno considerata la parola del messia del settore. Idc, infine, prevede un costo complessivo per la copia dei dati di circa 50 miliardi di dollari nel 2018 e ReportsnReports.com parla di una media di crescita del mercato del 35,20% dal 2015 al 2019. E, allora, affidiamoci alla parola del messia prima che sia troppo tardi.
Tante definizioni di Software Defined Storage, due vantaggi sicuri
Nonostante le declinazioni dei vendor di storage siano molteplici, di un paio di cose si è certi: il Software Defined Storage è la gestione dello storage via software in totale indipendenza dall’hardware. Per questo, il nuovo paradigma consentirebbe di non preoccuparsi (tanto) dell’obsolescenza dell’hardware stesso e di risparmiare un sacco di soldi in gestione e provisioning.
Per contro, l’adozione di soluzioni di questo tipo non è immune da rischi. Se il costo alla voce hardware, e anche software, si riduce, quello alla voce servizi cresce, perché il Software Defined Storage richiede un settaggio accurato e un monitoraggio costante.
Detto questo, per farci un’idea dell’offerta, elenchiamo di seguito le proposte dei 10 produttori più coinvolti nell’ambito storage illustrandone le differenze, ovviamente senza la pretesa di essere esaustivi.
Emc
Vipr Controller è la soluzione di Emc per gestire, automatizzare e archiviare le risorse su piattaforme di storage tradizionali e di ultima generazione (cloud). Il leader americano punta sulla facilità di gestione, sulla piattaforma aperta, sulla disponibilità di Api e su un catalogo selfservice di servizi a corredo.
La soluzione può essere provata gratuitamente scaricandola da questo indirizzo
Qui la scheda dettagliata con le caratteristiche tecniche e le principali funzionalità
EMC Vipr
HPE
La casa di Palo Alto, forte della sua presenza in più comparti (storage, networking, server) propone un approccio più ampio, il Software Defined Data Center, e si fa forza dei 6 anni di proposizione. Anche qui, la componente di storage, Software Hp StoreVirtual Vsa, garantisce Api e openess e propone una soluzione specifica per la protezione dei dati.
Anche in questo caso è possibile una prova gratuita per 60 giorni. A questo link tutte le informazioni.
Qui la scheda dettagliata con le caratteristiche tecniche e le principali funzionalità
HP StoreVirtual VSA
Ibm
Anche Big Blue si fa forte della completezza dell’offerta e inserisce la tecnologia Sds all’interno del suo Ibm Spectrum Storage. Oltre a garantire il supporto a piattaforme aperte come OpenStack, la proposizione di Ibm punta sull’analisi dei dati aggiungendo business analytics alla pura gestione e al calcolo del valore economico dei dati a disposizione.
In questo whitepaper IBM spiega i motivi che giustificano l’adozione di soluzioni software defined
Whitepaper IBM
Infografica IBM
NetApp
Storica presenza nel settore dello storage networking, tiene duro e propone Clustered Data Ontap in cui l’Sds è nativo e non layer separato, basato sul sistema operativo per lo storage più riconosciuto al mondo. Tra i plus il selfservice delle app per scegliere la più opportuna e un provisioning dinamico efficace.
Qui un documento di riferimento, con il quale NetApp spiega approccio e tecnologia
Netapp ONTAP 9
VMware
Tutto iniziò, dicono, nel 2012 con l’acquisizione di Nicira da parte di VMware. Il papà dell’SDS declina la sua gestione dello storage partendo dal tipo di applicazioni e da come pescano i dati. Inoltre, garantisce modifiche realmente dinamiche all’infrastruttura e il supporto su qualsiasi architettura.
A questo link è possibile scaricare un ebook, nel quale la società spiega quali sono i sette motivi per i quali vale la pena prendere in considerazione un approccio software defined allo storage, mentre nei link sottostanti proponiamo altri due whitepaper della società sul DNA stesso di SDS e sulle prospettive della proposta VMware.
Vmware perspective on SDS
Vmware SDS DNA
DataCore
Leader riconosciuto del software-defined software con 10mila installazioni attive nel mondo. Oltre ad avere un prezzo concorrenziale, il grande vantaggio della soluzione è di proporsi adattiva e autoapprendente in modo da evitare al massimo costi e risorse di personalizzazione.
La società propone il trial gratuito del suo software, a questo indirizzo.
Le specifiche di tutti i prodotti, dalle declinazioni di SANsymphony alle Hyper Converged Virtual San sono consultabili a questo indirizzo.
Red Hat (Ceph)
In una delle sue diverse identità, Red Hat si propone come supporter della soluzione Ceph, totalmente open source. Si punta tutto sulla riduzione del costo del dato, sulla longevità, sull’integrazione indipendente dalla piattaforma, sulla capacità di gestire grandi strutture e sul supporto di alto livello.
Per la prova test gratuita, questo è l’indirizzo di riferimento.
Qui la scheda dettagliata con le caratteristiche tecniche e le principali funzionalità.
Red Hat Ceph
Hitachi
SDS per Hitachi è la Virtual Storage Platform serie F dedicata al flash storage. La tecnologia di compressione non compromette le performance delle applicazioni fornendo alte prestazioni e velocità. Occhio particolare alla protezione dei dati e alla prevenzione degli errori umani.
Qui la scheda dettagliata con le caratteristiche tecniche e le principali funzionalità.
Hitachi-Virtual Storage
Symantec
InfoScale Enterprise è la soluzione enterprise di Symantec firmata Veritas. Anche in questo caso la sicurezza e la purezza del dato sono messi in primo piano, insieme alla garanzia di performance di alto livello soprattutto in presenza di database critici come Oracle e Sybase.
La società propone il trial gratuito del suo software, a questo indirizzo.
Qui la scheda dettagliata con le caratteristiche tecniche e le principali funzionalità.
Symantec InfoScale
Microsoft
Storage Spaces è la componente di virtualizzazione dello storage presente in Windows 8 e Windows Server 2012. Si tratta di una soluzione valida anche se non paragonabile a quelle indipendenti dei vendor specializzati. Può essere un buon modo per introdurre in azienda l’argomento della software defined storage.
Storage Spaces è disponibile anche per Windows 10: a questo indirizzo le indicazioni su come creare uno Storage SPace anche per il più recente sistema operativo di Redmond.