Sono 105mila le imprese finanziarie a rischio crisi

Come segnala un’elaborazione della Camera di commercio milanese, il settore sta soffrendo nel confronto con il 2007

Sono quasi 105mila le imprese finanziarie attive sul territorio italiano e tutte, potenzilmente, rischiano di subire le tempeste in atto sui mercati internazionali. Le aziende del settore, secondo un’elaborazione realizzata dalla Camera di commercio milanese sui dati del registro imprese al secondo trimestre 2007 e 2008, quest’anno sono leggermente aumentate (+1,5%), ma quelle che si occupano d’intermediazione monetaria e finanziaria (esclusi fondi e assicurazioni) sono calate del 3%.

Il cuore delle attività finanziarie è la Lombardia con oltre 20mila imprese, seguita da Friuli-Venezia Giulia (10769) e Piemonte (9412). I principali balzi in avanti, però, riguardano due regioni del Sud, Calabria e Campania, che segnano entrambe un +4,9% dal 2007 al 2008, seguite da Lazio, Sardegna, Sicilia e Molise. La Lombardia si ferma sotto la soglia dell’uno per cento, mentre il Friuli è addirittura negativo (-3,5%). La regione più colpita è la Valle d’Aosta, con quasi l’otto per cento in meno d’imprese.

Passando a livello provinciale, il centro finanziario è sempre Milano con oltre 9500 aziende; Roma è in seconda posizione con quasi 8mila. I maggiori incrementi riguardano Oristano (+12%), Cosenza e Crotone, entrambe appena superiori all’otto per cento. Il principale calo ha colpito Trieste (-8,2%) e Aosta (-7,9%). Rimanendo in Lombardia, Brescia e Bergamo (rispettivamente 2549 e 1980 imprese) sono le città più attive dopo Milano. Per quanto riguarda le assunzioni nel capoluogo lombardo, sono diminuite di 140 persone nel 2008: 110 in meno tra gli specialisti delle scienze gestionali commerciali e bancarie, 30 in meno tra i tecnici delle attività finanziarie e assicurative.

Imprese attive nel settore della intermediazione finanziaria in Italia
(file. pdf)

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