Sono gli analytics a fare i risultati, non le intuizioni

Lo dice uno studio congiunto di Ibm e Mit Sloan Management Review su 3mila dirigenti nel mondo.

Secondo uno studio pubblicato dall’Ibm Institute for Business Value e dal Mit Sloan Management Review, le aziende con risultati economici migliori hanno una probabilità tre volte maggiore di essere utenti leader nell’utilizzo di strumenti analitici evoluti.

Per comprendere come le aziende si stiano avvicinando agli analytics, lo studio ha analizzato un campione di quasi 3.000 dirigenti e analisti di business di 108 paesi e 30 settori d’industria.

Lo studio ha rilevato una correlazione tra gli utilizzatori della tecnologia per l’analisi dei dati e delle informazioni e la capacità di realizzare differenziazione competitiva e migliori performance.

I cosiddetti top performer utilizzano cinque volte più frequentemente gli strumenti analitici rispetto alla semplice intuizione per vagliare le decisioni possibili.
E basano le strategie commerciali future e le operazioni quotidiane facendo un uso doppio degli analytics rispetto ai concorrenti meno competitivi.

Lo studio ha rilevato che, nonostante l’opinione generale, le organizzazioni oggi sono molto meno preoccupate della problematica di gestione della enorme quantità di dati disponibili, ma piuttosto si sentono ostacolate da approcci di gestione tradizionali.

Gli intervistati hanno citato quali primi tre ostacoli alla diffusa adozione di analytics all’interno delle loro organizzazioni: la mancanza di comprensione su come applicare strumenti di analisi per migliorare il proprio business, l’insufficienza di banda adeguata a causa di priorità concorrenti, e la mancanza di competenze nello specifico settore.

I dati mostrano che molte organizzazioni si trovano ad affrontare sfide simili. Stanno migliorando nel trarre idee dai dati e dalle informazioni, ma stanno anche riscontrando difficoltà reali nel trasferire queste idee in azioni concrete.

Per superare queste barriere nell’utilizzo degli analytics per la gestione, lo studio individua tre passi che le organizzazioni devono seguire; tra cui affrontare prima le sfide più impegnative; capovolgere l’equazione nell’approccio ai dati e alle idee (molti avviano nuove iniziative solo in seguito alla raccolta di tutti i dati disponibili sull’argomento e dopo aver estratto ogni idea ne scaturisca; invece, il primo passo dovrebbe essere quello di identificare quali sono gli specifici approfondimenti necessari e quindi identificare quale parte di dati è utile a rispondere a tali richieste); adottare le tecniche e gli strumenti più adatti ai dirigenti dell’azienda.

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