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Sony HDR-TG3E

Un robusto e leggero involucro in titanio racchiude tutta la raffinata componentistica che fa della Sony HDR-TG3 la più piccola videocamera capace di registrare il video in risoluzione Full HD con tanto di audio Dolby Digital 5.1. L’aspetto si discosta da quello tradizionale: il corpo metallico e marrone testa di moro ha uno sviluppo prevalentemente verticale e lo spessore è di poco superiore ai 3 cm, l’ideale per una videocamera da infilare nella tasca di una giacca per averla sempre a portata di mano.

Subito pronta

L’apertura del display comanda l’accensione dell’apparecchio e in poco più di due o tre secondi si è pronti a registrare. Come la maggior parte delle videocamere più recenti, anche la HDR-TG3 non dispone di un mirino e il display, pur essendo sufficientemente contrastato anche quando è colpito direttamente dalla luce del sole, può rendere difficoltosa l’inquadratura del soggetto quando lo zoom è impostato sulle focali più lunghe. La variazione dello zoom si controlla con il dito pollice della mano destra, agendo su una ghiera concentrica al pulsante di avvio della registrazione e all’altra ghiera che controlla le due modalità di funzionamento, ripresa di filmati o foto. Si è quindi portati a utilizzare la videocamera impugnandola solo con la mano destra, ma così facendo è piuttosto difficile riuscire a ottenere riprese non traballanti, complice anche lo stabilizzatore d’immagini di tipo elettronico che non si è dimostrato all’altezza degli standard Sony. Nonostante il corpo della videocamera non abbia alcuna sporgenza, l’impugnatura è comunque abbastanza salda e l’unico rischio è quello di coprire parzialmente l’obiettivo con il dito indice.

Lo zoom, un Vario Tessar della Carl Zeiss, ha un’escursione ottica di 10x con focale minima equivalente a quella di un obiettivo fotografico da 43 mm per apparecchi in formato 35 mm, quindi non proprio un grandangolare. L’assenza di un attacco per filtri impedisce l’impiego di filtri o aggiuntivi ottici. Quando la videocamera è spenta, l’obiettivo è protetto da un otturatore a lamelle che si apre automaticamente all’accensione.

Pur utilizzando un sensore da 2,36 Megapixel, solo una parte di esso è sfruttata per le riprese e questo si riflette sulla nitidezza delle immagini, leggermente inferiore a quella di altre videocamere HD, anche a causa degli artefatti dovuti alla compressione MPEG-4 propria del formato di registrazione AVCHD. Oltre alla massima risoluzione, corrispondente a un bitrate di 16 Mbps, è possibile scegliere tre livelli di qualità inferiore che offrono una maggiore autonomia di registrazione (sempre nel formato in alta definizione, ma con immagini da 1.440 x 1.080 pixel), oppure tre diversi livelli di qualità in definizione standard, in formato 720 x 576 pixel e con compressione MPEG-2. Impostando la massima qualità di registrazione, su una scheda Memory Stick da 4 GB, come quella fornita a corredo della videocamera, si possono registrare circa 25 minuti di video.

Le riprese effettuate in esterni di giorno sono caratterizzate da colori saturi mentre in interni poco illuminati le immagini appaiono molto sbiadite e rumorose: il sensore ha una diagonale di 1/5 di pollice e non può quindi fare più di tanto. Gli automatismi svolgono egregiamente il proprio compito, tanto da poter permettere di sfruttare la modalità Easy, che si occupa di tutte le regolazioni, nella maggior parte delle situazioni. Per i più smaliziati è prevista comunque la possibilità di controllare direttamente parametri quali esposizione, distanza di messa a fuoco e bilanciamento del bianco. Data la ridotta risoluzione del display, corrispondente a un decimo della risoluzione delle riprese in Full HD, la regolazione della messa a fuoco manuale è però abbastanza problematica per cui è consigliabile affidarsi agli automatismi o utilizzare la funzione Spot Focus. Più semplice la regolazione dell’esposizione, grazie alla possibilità di visualizzare un motivo zebrato che evidenzia le aree a rischio di sovraesposizione.

Questa e altre regolazioni si effettuano con il menu visualizzabile sul display sensibile al tocco. Il menu è strutturato su più livelli e la sua organizzazione non è delle più intuitive, per cui ci vuole un discreto periodo di apprendimento per riuscire a ricordarsi come accedere alle diverse impostazioni. Tra le funzioni particolari, merita una segnalazione la registrazione al rallentatore, a una velocità quadrupla rispetto a quella reale: le riprese, così effettuate hanno una durata fissa di 3 secondi, che diventano 12 in riproduzione; anche se la nitidezza delle immagini lascia parecchio a desiderare, il risultato è comunque interessante.

Cattura problematica

Sony fornisce a corredo della videocamera soltanto il software utilizzabile in ambiente Windows. Il formato di registrazione AVCHD non è dei più semplici da trattare e nonostante siano trascorsi più di un paio d’anni dall’introduzione del formato AVCHD, il player di QuickTime non può essere utilizzato per riprodurre direttamente le riprese in questo formato. Le clip possono essere comunque importate sia con iMovie ’08, sia con Final Cut Pro. Nel primo caso, le clip sono transcodificate utilizzando l’Apple Intermediate Codec mentre nel secondo si utilizza il codec ProRes 422. Entrambi questi codec sono caratterizzati da un fattore di compressione inferiore al codec AVCHD nativo, con il risultato che le dimensioni dei file sono almeno cinque o sei volte superiori. Ad esempio, importando sul Mac l’intero contenuto di una scheda di memoria da 4 GB, le clip risultanti occupano oltre 20 GB di spazio su disco. Con entrambi i codec si perde però la possibilità di catturare l’audio multicanale registrato dalla HDR-TG3, poiché questo viene convertito in una traccia stereo all’atto dell’importazione.

La transcodifica è un’operazione piuttosto laboriosa: con un MacBook Pro di prima generazione, c’è voluto poco più di un’ora per importare in iMovie ’08 una trentina di clip della durata complessiva di circa mezz’ora. Una volta convertite, le clip possono comunque essere riprodotte a piena risoluzione anche con un Mac di medie prestazioni, almeno secondo gli standard attuali (solo con i Mac mini potrebbero sorgere dei problemi). Per il collegamento al Mac si può utilizzare il cavo USB con relativo adattatore fornito con la videocamera oppure la basetta che integra anche la presa per la ricarica della batteria interna: sulla basetta trova posto anche il connettore per i segnali video analogici, composito e component, che duplica quello della videocamera, mentre l’uscita HDMI, con connettore Mini, è presente soltanto sul corpo dell’apparecchio.

Caratteristiche tecnche


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sensore CMOS 1/5” 2,36 Megapixel

formato AVCHD

zoom ottico 10x, digitale 120x

stabilizzatore elettronico

diaframma
massimo F1.8

tempi
d’esposizion
e
1/2 – 1/800

diametro
filtri

LCD 2,7”
211.000 pixel

mirino assente

media schede di memoria MemoryStick
(4
GB in dotazione)

connessioni video composito, component, HDMI

dimensioni
e peso
63 x 119 x 32 mm (LxAxP), 300 g

dotazione basetta di
carica (con connettori USB 2.0
e
AV), cinghia da polso, cavo component,
cavo AV, cavo USB

Punteggio
3,5/5

info
Sony
www.sony.it
€ 799,00

Pro
– peso e ingombro molto ridotti
– buona qualità delle riprese effettuate in esterni

Contro
– difficoltà di elaborazione del video
– scarsa sensibilità

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