Su un punto probabilmente utenti, amministratori dei sistemi IT e dirigenti non faranno fatica a trovarsi d’accordo: minimizzare i problemi derivanti dall’utilizzo dei dispositivi digitali è fondamentale. Anche se per ragioni diverse, evitare o rimediare il più in fretta possibile a qualsiasi malfunzionamento, alla fine si traduce in produttività aziendale. Arrivarci non è così difficile come può sembrare, a condizione di partire da un requisito essenziale. «Il nostro punto di forza, costruito in ormai oltre venti anni di attività, è il campo dell’osservabilità di un sistema IT – spiega Victor Calderon, Mediterranean Countries Sales Manager di Riverbed -. L’obiettivo è garantire una piena visione di tutto quanto succeda in azienda e ai dipendenti collegati da remoto».
Una premessa fondamentale per arrivare alla fase subito successiva, la manutenzione dell’infrastruttura e l’assistenza agli utenti. Tra le conseguenze della trasformazione digitale e l’affermarsi del lavoro remoto, la latenza nelle comunicazioni è infatti una questione cruciale. Anche pochi minuti per utente al giorno passati a capire perché un collegamento non funzioni o non sia possibile accedere a un’applicazione, a lungo andare ha conseguenze importanti sulla produttività e quindi sui ricavi.
«Ci siamo resi conto di come buona parte delle situazioni interessi le postazioni di lavoro degli utenti – riflette Calderon –. L’obiettivo è individuarle per tempo e trasmettere i segnali al responsabile competente, così da intervenire tempestivamente e il più possibile senza dover andare sul posto».
Riverbed, una vita spesa a osservare
Il software Alluvio di Riverbed si occupa prima di tutto di individuare i sintomi di malfunzionamento di un’applicazione in uso, per poi inviare una segnalazione a chi di competenza in modo da intervenire per tempo. Con tutte le indicazioni del caso, senza dover aspettare sia lo stesso utente a dover contattare l’assistenza una volta che il problema si è manifestato.
«Pensiamo alla classica riunione via Teams, dove a un certo punto sorge un problema. Appena il software rileva l’anomalia, l’amministratore di sistema viene subito allertato ed è in grado di rimediare istantaneamente. Inoltre, le informazioni raccolte saranno utili in futuro per risolvere situazioni simili».
Cercare di sollevare un utente, non necessariamente con le competenze necessarie anche solo a spiegare un problema, dal dover affrontare un imprevisto, significa prima di tutto risparmiare tempo e quindi garantire efficienza. Un’esigenza sempre più sentita con il lavoro da remoto o ibrido.
Tutto ruota intorno a capacità tecniche di analisi non comune. Quelle sviluppate negli anni da Riverbed hanno permesso di arrivare a un’offerta articolata, in grado di osservare tutti i punti critici di un’infrastruttura, per monitorarla ma anche per ricavarne informazioni utili a risolvere potenziali colli di bottiglia.
«Il nostro obiettivo è fornire una serie di strumenti utili a garantire la visibilità unificata. Cercare di andare oltre soluzioni circoscritte ad alcuni comparti e poi eventualmente da correlare. Noi eliminiamo i punti ciechi e garantiamo la visuale uniforme sull’intera infrastruttura IT».
La soluzione ideale per ambienti complessi
Per natura, un servizio la cui utilità è direttamente proporzionale al numero di utenti è destinato prima di tutto alle grandi aziende, anche solo per una questione di costi e relative competenze. Verrebbe quindi spontaneo domandarsi quante siano le reali potenzialità per Riverbed in un mercato come l’Italia, o più in generale l’area EMEA in cui prevalgono le piccole e medie imprese.
«Sicuramente, in Paesi come USA o Germania il mercato è più ampio. Riusciamo però a bilanciare questa differenza vantando clienti molto grandi, dove il problema è sentito. Per esempio, in Spagna lavoriamo direttamente con il Ministero della Giustizia, una struttura da oltre ventimila dipendenti, in grado di compensare la minore presenza di grandi aziende. È un mercato ancora con tantissime opportunità, anche in Italia».
Considerando come qualsiasi realtà di una Pubblica Amministrazione sia sempre alle prese con problemi di bilancio più stringenti, qualsiasi prospettiva di portare più efficienza aiutando a controllare le spese, è sicuramente una prospettiva da prendere in esame.
Nel pieno della trasformazione digitale in corso, sarebbe tuttavia almeno un rischio sottovalutare la questione anche nelle aziende meno strutturate. Un’infrastruttura IT efficiente è destinata a diventare sempre meno un supporto e sempre più un asset cruciale. Agire per tempo anche in termini di ottimizzazione, significa poter contare su basi solide ed evitare il rischio di cali di efficienza in futuro.
«Possiamo essere di aiuto a chiunque senta l’esigenza di rivelarsi pronto a intervenire o a prevenire problemi di prestazioni. La nostra proposta è un insieme di strumenti utili a monitorare e migliorare le prestazioni. Certamente, non siamo gli unici a farlo la differenza è in una visuale totale e integrata».
Più prevenzione grazie all’AI
Perfettamente in linea con le tendenze e le potenzialità attuali, Riverbed è pronta a sfruttare l’esperienza accumulata nel tempo per guardare sempre un passo avanti. «Stiamo lavorando per introdurre delle automazioni nella risoluzione dei problemi. Gli strumenti di machine learning e intelligenza artificiale in fase di sviluppo aiuteranno a riconoscere le situazioni critiche e intervenire per tempo in modo da scongiurarle o risolverle in autonomia». Per esempio, se nel corso di un incontro video la connessione manifesta i sintomi di problemi, cercare subito una rete alternativa sulla quale trasferirsi in modo trasparente.
Dall’altro punto di vista, uno strumento in più per conoscere come intervenire senza perdere tempo nell’analisi del problema e nella ricerca di una soluzione. «Se io posso conoscere in anticipo la risposta – conclude Victor Calderon -, credo sia realistico arrivare a risolvere il 90% dei problemi nel giro di un minuto».