Il software defined networking è una delle architetture di rete più innovative ma la mancanza di standard maturi sta creando un ambiente troppo complesso.
Innanzitutto il software defined networking è un approccio di architettura (non di prodotto) che fornisce il controllo centralizzato su reti complesse e offre flessibilità di implementazione nel cloud, nella rete o nelle filiali in base alle aspettative di ciascun servizio.
Implementando un livello software defined networking comune, le aziende possono gestire reti e dispositivi in modo coerente e olistico, nonostante la complessità e l’eterogeneità delle tecnologie di rete sottostanti. Il software defined networking offre personalizzazione della rete, supporto per l’adozione dei servizi cloud e utilizzo misurato, tutti fattori importanti per le aziende che considerano l’adozione di SDN.
Global Market Insights prevede che il mercato software defined networking supererà gli 88 miliardi di dollari entro il 2024. Ma la mancanza di standardizzazione sta diventando un problema reale.
Oggi gli standard del software defined networking non sono maturi.Ce ne ha parlato Massimiliano Brugnoli, Business Development Manager di Orange Business Services.
Il panorama è vasto con molti elementi nuovi, come controllo di rete o servizi di onboarding e orchestrazione, che non sono ancora completamente standardizzati. Questo conduce a una situazione di rete molto complessa.
Per Brugnoli gli standard aperti semplificano il processo di integrazione, consentono alle applicazioni di lavorare insieme senza soluzione di continuità e semplificano la progettazione della rete.
Ma i fornitori di software defined networking sono ancora impegnati a cercare di primeggiare, cercando di collocare le loro soluzioni in questo nuovo panorama. Cercare di allineare tutti questi fornitori agli stessi standard è un compito molto difficile. Inoltre, gli standard concordati stanno emergendo lentamente, il che ha frenato le offerte.
Software defined networking aperto
Il settore sta rapidamente comprendendo che è necessario fare chiarezza. Le varianti sul mercato inevitabilmente aumentano complessità e costi per i clienti.
Organizzazioni come LFN (Linux Foundation networking), ETSI (European Telecommunications Standards Institute) e IETF (Internet Engineering Task Force) stanno cercando di identificare piattaforme comuni che possono essere implementate su più operatori e che possono trarre vantaggio da investimenti condivisi e allo stesso tempo aprire le tecnologie a un pubblico più ampio. Questi standard saranno fondamentali per l’interoperabilità in futuro.
L’ETSI, ad esempio, ha appena rilasciato dettagli sui progetti di riferimento, con pacchetti e descrittori VNF per aiutare i service provider a sfruttare la potenza di SDN e Network Function Virtualization (NFV).
La rete Linux Foundation (LFN) guida gli sforzi di trasformazione della rete on-demand attorno a nuovi progetti come ONAP per l’automazione della rete, OPNFV per l’infrastruttura NFV e gli strumenti di test e Opendaylight per i controller di rete SDN.
L’SD-WAN, secondo Brugnoli, confonde ulteriormente le acque, perchém pur rappresentando un’importante mossa verso l’automazione di rete software-defined per molte aziende, è ostacolata dalla mancanza di interoperabilità multi-vendor.
L’SD-WAN, con le sue radici nel software defined networking, semplifica le reti di filiali remote e ottimizza le prestazioni delle applicazioni tramite Internet e WAN ibrida. Offre scalabilità, flessibilità, controllo e monitoraggio centralizzati e la promessa di ridurre i costi della WAN.
Verso standard maturi
Ma ogni vendor, sostiener Brugnoli si presenta con elementi proprietari come il controller e il management plane che sono fondamentali alla gestione della SD-WAN. Ciò significa che una volta che un’azienda sceglie un fornitore di SD-WAN, non può impiegare un dispositivo di un altro fornitore di SD-WAN senza utilizzare i suoi control plane e management plane centralizzati.
È impossibile mescolare i fornitori come si fa con Il software defined networking, ad esempio, per collegare un’appliance di sicurezza di un fornitore con l’appliance di routing di un altro fornitore e gestirli con lo stesso strumento di orchestrazione
Ciò sta indubbiamente rallentando gli acquisti di SD-WAN da parte di potenziali clienti che cercano un sistema open. Se questo non è una priorità, tuttavia, possono ottenerlo oggi da un fornitore di SD-WAN e installarlo come un sistema chiuso proprietario. Se le aziende desiderano utilizzare SD-WAN su una piattaforma SDN, è possibile creare capacità per una soluzione più aperta utilizzando questa infrastruttura condivisa.
Attualmente si assiste a una grande sfida per le imprese che si trovano ad affrontare una standardizzazione ad hoc. Dove gli standard sono mancanti o immaturi, i vendor cercano di spingere le proprie soluzioni, rendendo così il processo di integrazione complesso e costoso.
«A causa della mancanza di standardizzazione, incoraggiamo i fornitori a veicolare le loro soluzioni nei nostri centri di solution integration – sostiene Brugnoli – così da identificare potenziali problemi di interconnessione e promuovere soluzioni basate su interfacce di programmazione di applicazioni a software aperto, che svolgono un ruolo chiave nel passaggio a reti programmabili. Gli enti normativi e il settore, tuttavia, devono collaborare per definire i giusti standard e interfacce per creare un modo agile per interconnettere e fornire soluzioni. Se non lo faranno sarà molto difficile fornire e gestire i servizi che i clienti richiedono».