Masterizzatori, memory card, soluzioni di archiviazione esterne. Un business ancora appetibile per il canale
Che il masterizzatore sia uno dei prodotti storage più richiesti dal
mercato non ci sorprende. Ma non solo. Vengono segnalati da più parti
anche hard disk esterni e in generale soluzioni esterne a basso costo. Questi
trend sono confermati da vendor quali Iomega: «Stiamo notando una
notevole crescita di domanda di hard disk esterni a dimostrazione che ci sono
sempre più dati digitali da salvare, condividere e proteggere»
spiega il sales manager support Andrea Battaglia, o Memorex che per bocca di
Daniele Piazza dice: «Le vendite di Cd-R si confermano come il supporto
digitale più richiesto, seguito dal Dvd-R e dal Cd-Rw, mentre rimane
sempre vivo il floppy disk!». Anche il distributore Ingram Micro,
che vanta accordi con diversi produttori di supporti di archiviazione, riscontra
«una forte richiesta di masterizzatori e di dispositivi che permettono
l’immagazzinamento di dati e la possibilità di portarli ovunque. Hard
disk esterni, Stick Usb e supporti esterni tipo Zip tra i più gettonati».
Tra i Cd quello da 700 Mb non scrivibile viene indicato da Sony come quello
più venduto. Secondo Claudia Teson, del marketing di Freecom, «i
masterizzatori Dvd cominciano ad attirare l’attenzione e saranno la scelta del
futuro, ma i maggiori volumi di mercato derivano a oggi da Cd-Rw».
Il fatto che il masterizzatore Dvd prenda il posto del Cd deriva da una motivazione
tutta tecnologica. La velocità massima dichiarata per i masterizzatori
di Cd non sempre è raggiungibile di fatto, poiché molto dipende
dal supporto, e qualora sia raggiunta, il margine di guadagno in termini di
tempo è irrisorio. Per i masterizzatori Dvd, invece, la velocità
maggiore (attualmente si raggiungono i 4x, ma questi masterizzatori sono pressoché
introvabili sul mercato) è un fattore discriminante a favore di questi
supporti, poiché nella realtà è possibile masterizzare
un Dvd in metà del tempo richiesto rispetto a un masterizzatore 2x. Un
altro fattore che decreterà la fine dei Cd è il prezzo, in decrescita
con l’aumento della concorrenza.
Quanto al floppy, ancora vivo benché aziende come Apple e Dell ne abbiano
già decretato la fine da tempo, può ancora essere fonte di business
fino a quando Microsoft non decida di utilizzare nei propri sistemi operativi
la tecnologia Mount Rainer che deve essere supportata dal masterizzatore, ma
anche dal software. Non si può infine non tenere conto di quanto avvenuto
negli ultimi tempi in questo comparto a cominciare dall’uscita di scena di Yamaha
a seguito di margini sempre più assottigliati che ha preferito indirizzarsi
nell’audio professionale, settore su cui basa il suo core business. Non sono
mancate joint venture come quella tra Benq e Philips, oltre a Sony e LiteOn,
che giocheranno la loro battaglia per quanto riguarda i formati di masterizzazione
di Dvd.
Memory card e gli scatti digitali
Un altro dispositivo su cui si concentra l’attenzione di chi cerca supporti
di archiviazione sono le flash memory o memory card che si stanno diffondendo
soprattutto grazie all’avvento della fotografia digitale. Chi ha una fotocamera
digitale ha infatti bisogno di una scheda di memoria per il salvataggio delle
proprie fotografie. Esistono in commercio diversi formati: Compact Flash (Cf),
SmartMedia, Multimedia Card, Secure Digital e il formato proprietario di Sony,
il Memory Stick. La scelta dipende dalle logiche del produttore che integra
nelle proprie macchine un modello piuttosto che un altro. A fine 2002 Olympus
e Fujifilm hanno annunciato anche la Xd Picture Card, dalle dimensioni ridottissime,
che va ad aggiungersi al già numeroso gruppo di schede di memoria esistenti
sul mercato, aumentando così la confusione e l’incompatibilità.
Secondo dati Ac Nielsen le previsioni per il 2003 per il mercato italiano parlano
di 400mila pezzi per Multimedia e security, 500mila pezzi per Compact Flash,
300mila pezzi per Smart Media e 300mila pezzi per Memory stick.
Le capacità di memorizzazione delle schede partono da 4 o 8 Mb e arrivano
a 512 Mb, con l’unica eccezione del microdrive di Ibm che raggiunge il
Gigabyte. Per fine anno si attende un microdrive in grado di arrivare a 4 Gb,
dopo l’acquisizione della divisione hard disk di Ibm da parte di Hitachi.
Nel frattempo non mancano gli annunci di Compact Flash da 3 Gb. Seppur lente
e di dimensioni maggiori dei formati concorrenti, la scheda Cf resta quella
che permette di avere la più ampia capacità disponibile al momento,
ed è il formato più diffuso. Il formato SmartMedia risulta una
valida alternativa alla Compact Flash nel campo fotografico anche se non può
vantare la stessa diffusione della concorrente, forse penalizzata dalla capacità.
Si stanno facendo strada anche le schede Multimedia o Secure Digital (Sd), spinte
oltre che dalle dimensioni compatte anche dall’integrazione che alcuni
produttori stanno facendo nei propri palmari.