Il Sun Fire 15K si presenta come nuovo top di gamma della casa californiana, in diretta competizione con i modelli di Ibm. Una soluzione architetturale particolare permette di raggiungere una configurazione massima con 106 processori UltraSparc III.
Dopo aver venduto circa 5mila esemplari dell’Enterprise E 10000 a 64 processori UltraSparc II, Sun ha deciso di renderne disponibile il successore. Fino a oggi conosciuto con il nome in codice di Starcat, il Sun Fire 15K dispone di una potenza da 6mila Mips, in ambiente Solaris 8, e si pone come alternativa diretta ai mainframe Ibm, anche dei top di gamma zSeries (ex S/390). Il grande sistema ospita la seconda generazione di chip Risc superscalari UltraSparc III, ormai dotati di connessioni in rame, cosa che consente loro di raggiungere la frequenza di 900 MHz.
Va detto che, pur essendo la macchina presentata da Sun come server a 106 processori, l’architettura che permette di raggiungere questo valore è un po’ particolare. Di base, il sistema è progettato per ospitare 18 schede, ciascuna capace di un massimo di quattro processori associati a 32 Gb di Ram. Così, il totale arriva a 72 processori e 576 Gb di Ram per un sistema completo. Inoltre, le schede processore-memoria sono associate a 18 schede di gestione dell’I/O e anche qui ciascuna ospita fino a quattro connettori Pci (metà a 33 e metà a 66 MHz). È poi possibile sostituire le schede I/O con altre biprocessore, così da portare il totale dei processori ospitabili a 106, tenuto conto del fatto che almeno una scheda I/O andrà conservata. Con questo accorgimento, l’utente potrà aumentare la potenza, ma perderà in termini di capacità di comunicazione: a ciascuno la scelta.
Sun ha poi rafforzato le funzioni di alta disponibilità, rispetto alla precedente generazione. Ora, esistono due controller di sistema sostituibili a caldo, ma anche due bus di sistema crossbar, capaci di velocità massima da 172,8 Gb/s e di 43,2 Gb/s sotto stress. È stato generalizzato l’impiego del dispositivo di correzione d’errore Ecc, così come dei componenti ridondanti ed estraibili a caldo. In particolare, è possibile rimpiazzare le schede processore-memoria senza riavviare il sistema. Numerosi elementi, fra cui le piastre processore, sono gli stessi della gamma midframe SunFire.
Il partizionamento fisico è ormai di moda sui sistemi di questa fascia e Sun, che aveva già implementato la tecnologia Dynamic System Domains sugli E10000, ora l’ha trasposta sui nuovi modelli. In più, è possibile creare fino a 18 domini indipendenti a livello hardware e software. Il partizionamento logico beneficia, da parte sua, di un modello di riconfigurazione automatica che permette di allocare risorse a seconda delle necessità d’uso. I prezzi annunciati dal costruttore sono comparabili a quelli degli E10000, ossia 1 milione di dollari di media e 4,1 milioni per configurazioni con 72 processori e 576 Gb di Ram.
Gli impeghi di un tale server, oltre all’hosting di applicazioni strategiche d’impresa, sono essenzialmente mirati al consolidamento e alla migrazione da mainframe tradizionali. Preoccupata di rafforzarsi proprio in quest’ultima direzione, Sun ha avviato un programma di servizi denominato Ha (High availability) Pack, che integra un insieme di offerte sull’alta disponibilità abbastanza tipici dei mainframe, come l’esistenza di un interlocutore unico per il coordinatmento e la gestione dei progetti, il supporto in pre-produzione e l’aiuto nella definizione dei contratti, l’installazione e integrazione personalizzata, l’assitenza 24/7, l’intervento in remoto, la possibilità di disporre di un ingegnere on site, credito alla formazione, analisi in produzione e sicurezza.
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