Già si parla della prossima versione della piattaforma di sviluppo per Java Server. E si critica, anche, gli organismi standardizzatori.
12 dicembre 2003
Il mese scorso Sun ha rilasciato la developer edition del propri Application Server 8.0, che include, cioè, un toolkit per compilare e distribuire le applicazioni Java, includendo così il supporto del nuovo standard J2Ee 1.4, indirizzato a creare in maniera più facile i Web service.
Ora parla già di una nuova versione, per il prossimo anno, che completerà la piattaforma enterprise, Java Server, comprendente nuove funzionalità, capaci di migliorare la gestione, le performance e l’high availability dell’architettura, creando un cordone sanitario attorno al server, per proteggerlo da accidentali cadute.
Il miglioramento sarà consonante con un’attitudine intrapresa dalla società, che ha ampliato gli investimenti sul fronte del software per i Web server: in questo senso va letta la decisione di mettere nelle mani degli sviluppatori gli strumenti per integrare i linguaggi di scripting con i propri software Web.
E non a caso, lo scorso anno, Sun è stata nominata nel consiglio del Ws-I (Web Services Interoperability organization), posizione che le ha dato modo di esprimere la propria influenza sull’industria tecnologica, dettando le linee guida dei processi e orientando gli sviluppi sul fronte della trasparenza.
Nonostante il proprio far parte dell’establishment decisionale, Sun ha espresso, nel contesto dell’Itu di Ginevra, una posizione quantomeno critica nei confronti degli organismi che sovraintendono alla creazione e alla ratifica degli standard, definendoli scollati dalla realtà del mercato.
Pur mantenendo la fiducia nei confronti dell’attività di questi organismi, Sun li ha invitati a essere maggiormente attenti alle istanze provenienti dal mercato e ad essere meno rigidi su posizioni di valore assoluto. Flessibilità ragionata, insomma.