Dopo 22 anni, l’incarico di Ceo in casa Sun passa in mano a Jonathan Schwartz. Dopo una trimestrale in chiaroscuro, il nuovo manager promette più attenzione alla profittabilità e alle performance finanziarie. E c’è chi vi legge aria di tagli.
Cambio della guardia in Sun Microsystems, dopo una trimestrale in chiaroscuro, chiusa sì con un incremento del 21% nel fatturato, che ha toccato i 3,18 miliardi di dollari, grazie anche all’acquisizione delle attività di StorageTek, ma anche con perdite per 6 centesimi per azione, dunque superiori ai 28 milioni di rossi registrati nel pari periodo dell’anno precedente.
E al management della società è parso questo il momento migliore per annunciare un cambiamento al vertice in fondo non sorprendente, quasi a voler dare al mercato un segnale di ripartenza.
Dunque Scott McNealy, che 24 anni fa aveva fondato l’azienda, lascia l’incarico di Ceo, nelle sue mani da 22 anni, mantenendo invece l’incarico di chairman.
Il ruolo di Ceo viene invece assunto da Jonathan Schwarz, con un imprimatur che viene dallo stesso McNealy, che considera il “giovane” pupillo ormai pronto per l’incarico.
Un cambio della guardia che avviene sotto il segno della continuità.
Non ci saranno inversioni di rotta, dichiara fin da subito Schwartz, il quale però tende a precisare, a evidente beneficio della comunità finanziaria,che porrà molta più enfasi nella crescita e nella profittabilità, nella ricerca di nuovi clienti e nell’esplorazione di nuove opportunità in mercati altrettanto nuovi.
Ma gli analisti leggono in questo cambio della guardia un altro importante segnale.
E c’è già chi si dice convinto che sarà Schwarzt a portare avanti quei tagli e quelle riduzioni che da tempo la comunità finanziaria ritiene fondamentale per una efficace ripresa di Sun.
Sono solo voci, sia chiaro, ma che i tagli potrebbero interessare anche il 20% della forza lavoro non sembra insensato.
E non è proprio un caso che il titolo in Borsa abbia registrato una buona performance nelle ore immediatamente successive all’annuncio.