Dopo essere stata esclusa dai piani di costruzione di un framework in grado di integrare strumenti Java rivali, Sun Microsystems è ora in discussione per entrare a far parte dell’iniziativa Eclipse.org sostenuta da Ibm.
Dopo essere stata esclusa dai piani di costruzione di un framework in grado di integrare strumenti Java rivali, Sun Microsystems è ora in discussione per entrare a far parte dell’iniziativa Eclipse.org sostenuta da Ibm. La società ha riferito che alcuni rappresentati del suo gruppo open source starebbero per incontrare un rappresentante di Eclipse.org per avviare un dialogo. Sun non è stata, però, in grado di specificare gli argomenti in discussione. Un incontro potrebbe rivelarsi il modo migliore per mettere una pezza all’ultimo strappo avvenuto tra Ibm e Sun. L’anno scorso Ibm aveva donato software WebSphere per 40 milioni di dollari a Eclipse.org, nonostante Sun stesse caldeggiando l’alternativa NetBeans, attualmente supportata da oltre 90 società. In seguito Sun aveva attaccato Ibm per non averla invitata a far parte dell’iniziativa. A questo attacco Ibm aveva risposto, affermando che l’ingresso di Sun era il benvenuto in qualunque momento, dal momento che Eclipse era una iniziativa open source. Dal momento che alcuni partner di Eclipse supportano anche NetBeans, l’incrinatura non sembra riguardare gli utenti nel breve. Il problema si porrà, invece, quando i produttori dovranno optare per la piattaforma da supportare. In qualsiasi caso NetBeans difficilmente sparirà, anche se la possibilità non è del tutto remota, dal momento che Eclipse è supportata da 150 partner di Ibm. NetBeans è usata, invece, da 90 produttori, che forniscono plug in a Forte for Java, e altri 29, che offrono il loro Ide basandosi sul framework NetBeans. Questo è però un gruppo che non ha massa critica tra gli sviluppatori. Se le discussioni tra Ibm e Sun non porteranno a nulla, una possibile soluzione può senz’altro essere lo sviluppo di un’Api Java capace di integrare il framework Eclipse con NetBeans. Un’Api può permettere, infatti, l’uso degli stessi file di help e di uno stesso repository, svincolando gli sviluppatori dal passaggio continuo tra differenti Ide. Secondo questa logica, un’Api dovrà essere sviluppata dal Jcp, ma questo organismo ha recentemente riferito che nessuna Api è attualmente in discussione.