È stata pubblicata la versione aggiornata a giugno 2020 della TOP 500 dei supercomputer più potenti del mondo, e si tratta della 55esima edizione di questa speciale classifica
Il nuovo supercomputer primo in classifica viene dal Giappone: è Fugaku, un sistema sviluppato congiuntamente da Riken, il maggiore centro di ricerca giapponese e uno dei primi al mondo, e Fujitsu Limited.
Fugaku, hanno spiegato i curatori della lista, ha fatto registrare un High Performance Linpack (HPL, la metrica utilizzata per misurare la performance dei supercomputer) di 415,5 petaflop, superando il sistema Summit, sceso ora al secondo posto, di un fattore di 2,8x.
Arm vince
Il supercomputer Fugaku è potenziato dal SoC A64FX a 48 core di Fujitsu, ed è in tal modo diventato il primo sistema potenziato da processori Arm a posizionarsi al primo posto della classifica TOP500.
Un timing curioso, considerando che, quasi in contemporanea, in occasione della WWDC 2020 Apple ha annunciato la transizione da processori Intel a SoC proprietari basati anch’essi su architettura Arm.
Con una precisione singola o ulteriormente ridotta, spesso utilizzata nelle applicazioni di machine learning e intelligenza artificiale, le prestazioni di picco di Fugaku vanno oltre i 1.000 petaflop (1 exaflop). Questo nuovo sistema è installato presso il Riken Center for Computational Science (R-CCS) di Kobe, in Giappone.
In seconda posizione nella lista c’è Summit, un supercomputer costruito da Ibm che offre 148,8 petaflop HPL. Il sistema ha 4.356 nodi, ciascuno dotato di due Cpu Power9 a 22 core e sei Gpu Nvidia Tesla V100. I nodi sono collegati con una rete EDR InfiniBand dual-rail di Mellanox. Summit è in funzione presso l’Oak Ridge National Laboratory (ORNL) nel Tennessee e rimane il supercomputer più veloce negli Stati Uniti.
Al numero tre in classifica si trova Sierra, un sistema del Lawrence Livermore National Laboratory (LLNL) in California, che raggiunge 94,6 petaflop HPL. La sua architettura è molto simile a Summit, con due Cpu Power9 e quattro Gpu Nvidia Tesla V100 in ciascuno dei suoi 4.320 nodi. Sierra impiega anche la stessa soluzione Mellanox EDR InfiniBand per l’interconnessione del sistema.
Supercomputer cinesi e italiani
Sunway TaihuLight, un sistema sviluppato dal National Research Center of Parallel Computer Engineering & Technology (NRCPC) della Cina, scende alla quarta posizione in classifica, mentre al posto numero cinque c’è Tianhe-2A, un sistema anch’esso cinese, sviluppato dalla National University of Defense Technology (NUDT).
Una new entry nella classifica dei supercomputer più potenti al mondo ha conquistato la sesta posizione, fornendo una prestazione HPL di 35,5 petaflop: si tratta di HPC5, il sistema PowerEdge costruito da Dell e implementato dalla società italiana Eni, che è il supercomputer più veloce in Europa.