A un anno di distanza dal rilascio di Norton 360, un’analisi sui risultati presso il pubblico e sugli sviluppi futuri.
A un anno di distanza dal rilascio di Norton 360, per Symantec è il momento di tirare le somme e valutare non semplicemente l’impatto del prodotto sul mercato consumer, ma anche i nuovi bisogni e i prossimi servizi destinati a essere integrati nella soluzione. “Sicuramente uno degli aspetti più interessanti di Norton 360 – spiega Janice Chaffin, group president consumer business unit – è l’eterogeneità del pubblico che lo ha adottato. È vero, si tratta di una soluzione prettamente destinata al mercato consumer, ma ci siamo resi conto che il 25% degli utenti appartiene alla categoria dello small business ed è dunque composto da tutti quei piccoli uffici che hanno scelto di sfruttare le tre licenze incluse nel pacchetto per mettere in sicurezza i loro pc”.
Molto ha giocato, secondo Chaffin, la completezza dell’offerta: “Gli utenti sono consapevoli che parlare di sicurezza oggi non vuol dire più preoccuparsi dei soli virus. Si parla di controllo delle identità, di protezione delle transazioni, di protezione dei dati. Quasi incredibile, ad esempio, è stato l’utilizzo dello spazio di backup offerto con Norton 360. Lo usano oltre 3 milioni di utenti e si parla di oltre 7 petabyte di dati memorizzati”.
In questo scenario, gli obiettivi di Symantec restano comunque ambiziosi.
Dal punto di vista tecnologico, la società è fermamente intenzionata a scrollarsi di dosso quell’immagine di pesantezza e rallentamento delle performance del sistema spesso correlata alla sua soluzione e si dice impegnata ad arrivare a tempi di installazione inferiori al minuto, a un impatto minimo sui tempi di boot (meno di 10 secondi), a una soluzione il più leggera possibile (meno di 100 Mb installati).
Ma si dichiara anche fermamente intenzionata a migliorare la relazione con i propri utenti, integrando, oltre agli strumenti di contatto già esistenti (dal supporto telefonico alla chat), anche forum e blog attraverso i quali non solo raccogliere i feedback degli utenti, ma testare insieme a loro nuovi servizi e soluzioni.
”Ci siamo resi conto – racconta ancora Chaffin – che molti utenti tendevano a proporre al nostro servizio di assistenza tecnica anche una serie di domande che esulavano dall’ambito della nostra soluzione, ma che avevano a che vedere con le performance e le funzionalità dei loro pc. Per questo motivo, abbiamo pensato a rendere disponibile un nuovo servizio di Tune Up del pc, che da remoto analizza l’intero status della macchina dell’utente, suggerendo come migliorarne performance e stabilità”.
Il servizio è già disponibile negli Stati Uniti a un prezzo di 69,9 dollari l’anno e sta partendo anche in Europa, in questo caso a 69,95 euro. In Italia il lancio è atteso entro l’estate.
Non si sa invece quando dovrebbe partire un’ulteriore iniziativa legata al risparmio energetico: in questo caso, per 9,90 dollari l’anno, Symantec propone una serie di servizi e assistenza da remoto, per ottimizzare il consumo energetico dei pc. La promessa è di un risparmio sulle bollette nell’ordine dei 50 dollari l’anno.
Infine, in fase di test, è un nuovo approccio al tema del parental control. In questo caso non si tratta di creare white list o black list, ma di far lavorare genitori e figli su un’idea di “trust”, di fiducia, di dialogo, di comunicazione reciproca. Il tutto verrà testato con le community degli utenti, prima di essere portato al mercato.