Tante Etna Valley per innescare la ripresa dell’economia

Gli analisti di Idc valutano l’It in crescita del 2%, le Tlc dell’8,1%. Il consumer esplode, mentre inizia il declino dei servizi indica la necessità di proposte nuove

«Ci vorrebbero tante Etna Valley, sparse per la Penisola per fungere da catalizzatrici dell’economia».
Si basa sul felice esempio del sito tecnologico catanese Roberto Masiero, presidente di Idc Emea, per dare indicazioni sulla strada da percorrere per una ripresa economica del Paese, basata sugli investimenti tecnologici. Un modello che ha saputo far collaborare industria, università e Pubblica amministrazione locale, con supporti da parte delle amministrazioni in termini fiscali. Non più iniziative isolate, dunque, ma un impegno su larga scala, per dare una mossa al sistema Paese.
In attesa, il mercato Ict fa quello che può, e si consola con i risultati che, almeno, hanno di nuovo il segno positivo. L’informatica in Italia cresce del 2%, fatturando 21.905 milioni di euro nel 2004 contro i 21.477 del 2003. 9.908 milioni sono ad appannaggio dell’hardware (+3%), 3.831 del software (+5,8%), mentre i servizi calano dello 0,27%, attestandosi a 9.908 milioni di euro. Ma le previsioni, con la situazione attuale, non vedono alcuna ripresa per i prossimi anni. La crescita dovrebbe assestarsi su questi tassi, e per l’anno in corso si pensa che il mercato It arriverà a generare 22.318 milioni, e che nel 2006 potrebbe raggiungere i 22.785. Non di più.

Software e servizi dovranno rinnovarsi
I margini nei software e servizi calano sempre più, mentre cresce la complessità dell’It, e i clienti sono sempre più efficienti nel controllo dei costi, orientandosi verso un fornitore più completo, le cui prestazioni vengono sempre più valutate attraverso il metro del Roi. Perché il mercato dei servizi possa vivere una nuova primavera è necessario, secondo gli analisti di Idc, scegliere settori e clienti più profittevoli, adottare l’outsourcing nella delivery dei servizi di consulenza, avere soluzioni verticali e servizi “commodity” per riuscire a ottimizzare i costi. Inoltre si auspica una nuova strategia di “packaging” e di marketing dei servizi integrati da indirizzare alle Pmi, in modo che il canale dei partner possa più agevolmente proporli a questa tipologia di utenza.
Intanto, nel 2004 l’outsourcing è cresciuto, ma di poco (+2,5%), la system integration è andata giù dell’1,2%, come il training che è a -1,4% e che nel 2005 addirittura sarà al -3%, mentre i servizi di support and deployment calano del 2,2%.

La ripresa del ferro
Per quanto riguarda l’hardware, i pc sono saliti dell’8%, e devono ringraziare i notebook, che hanno avuto un bel salto del 35% in unità e del 15/20% in valore. Le stampanti sono andate su del 7,2%, e l’area del network equipment del 2,7%. Sofferente l’area server, in calo del 10,7%, e che per l’anno in corso non si pronosticano miglioramenti, con le stime Idc che indicano un -6,1%.

Differenze tra piccoli e grandi
Sulla spesa complessiva in It prevista per quest’anno, rispetto a quello passato, le Pmi e le aziende enterprise italiane, sembrano dare, secondo la survey di Idc, indicazioni differenti. Tra le Pmi l’11,5% prevede una crescita negli investimenti, il 17,7% una riduzione degli stessi e il 58,4% pensano di rimenere in linea con la spesa del 2004. Il rimanente a 100 non risponde. Le grandi imprese che aumenteranno la spesa saranno il 16,6%; il 21,6% la ridurrà e il 48,6% la manterrà costante.
Dove spenderanno? A breve termine (entro i prossimi 3 mesi) gli investimenti prioritari saranno nello storage (20% di Pmi e 16% di enterprise); nei server (24% Pmi e 48% le grandi); nelle stampanti (44% le Pmi e 28% le enterprise); nei pc (60% le Pmi, contro il 56% delle grandi) e nel network equipment (32% le Pmi e 64% le grandi imprese).

Sempre in positivo le Tlc
Le telecomunicazioni continuano il trend positivo, con una crescita complessiva dell’8,1% rispetto al 2003, e anche per l’anno in corso le previsioni danno un +7,2%. Il fatturato 2004 si attesta a 35.202 milioni di euro, ripartiti tra wireless (18.759 milioni di euro, pari a +13%) e wireline (16.443 milioni, in crescita del 5% sul 2003). I servizi di rete mobile si ripartiscono, pricipalmente, tra dati ed Sms, che hanno prodotto 2.844 milioni di euro, e servizi voce, con 15.915 milioni di euro.
Ma le tecnologie scalpitano, e nel prossimo futuro i trend da cavalcare sembrano essere molti, sia su rete fissa, sia in quella mobile. Per quest’ultima buone aspettative in arrivo dall’Umts, Mms e Wi Fi, mentre le reti wireline potranno fare affidamento su Voip, larga banda, Ip Tv, Wi Fi e managed security.

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