La Computer Support Italcard chiude le attività. La denuncia dell’ASMI che richiede un intervento del Governo sull’equo compenso
L’introduzione della tassa su CD e DVD nel 2003 sta mettendo in ginocchio un
intero settore, quello dei produttori di CD e DVD. La denuncia arriva dall’ASMI
(Associazione Supporti Multimediali Italiana) dopo che la Computer Support
Italcard, società fondata nel 1975 con sede a Sulbiate,
in provincia di Milano, ha annunciato la chiusura di ogni attività produttiva.
Occupa attualmente 250 dipendenti, con un indotto superiore
alle 500 unità.
Motivo di questa decisione, la normativa in materia di diritto d’autore e copia
privata che, con l’introduzione della tassa su CD e DVD, ha penalizzato l’economia
di tutto il settore.
Quest “equo compenso”, prosegue la nota dell’ASMI, ha portato crisi
produttiva, disoccupazione, riduzione del gettito IVA causata dall’importazione
illegale di supporti e penalizzazione per i consumatori, dovuta all’aumento
dei prezzi. In aggiunta, la riduzione delle vendite di CD e DVD vergini porterà
presto a una riduzione dei compensi versati alla SIAE, con danni agli stessi
aventi diritto. Per questo l’ASMI, di cui Computer Support Italcard è membro,
sollecita il Governo a intervenire al fine di adottare misure di correzione
per una migliore distribuzione del compenso tra tutti i settori interessati
dalla normativa.
Dal 2003, osserva
l’ASMI, la normativa ha introdotto compensi su CD e DVD che,
superando in alcuni casi il prezzo di vendita all’ingrosso, hanno comportato
un aumento dei prezzi di vendita anche del 60%.