A un anno dall’accordo tra Bow.it e Datamatic, l’integrazione tra negozio fisico e negozio online trova nuove forme e declinazioni.
È passato un anno, da quel mese di luglio del 2011, quando l’intesa tra Datamatic e Terashop si concretizzò, già dal mese di ottobre, in una iniziativa che coniugava negozi fisici e online.
Dodici mesi che consentono oggi ad Antonio Lembo, amministratore delegato di Terashop, di fare il punto della situazione.
”Siamo stati molto veloci in fase di startup – riconosce il manager -, tanto che 165 negozi sono stati integrati in due mesi nel sito. E la crescita di fatturato pari al 15 per cento per Bow e Wellcome è di per sé la prova del successo dell’iniziativa”.
Lembo parla chiaramente di approccio multicanale, che integra l’online, come strumento utilizzato dall’acquirente per trovare le informazioni di cui ha bisogno, e il negozio fisico, utilizzato come pick up point.
”Il modello piace ai consumatori, che ne hanno evidenziato soprattutto gli aspetti di comodità. Si acquista online e si ritira e si paga sul punto vendita, che a questo punto diventa un punto di assistenza territoriale”.
Il negozio, in questa nuova visione, diventa un punto vendita virtuale.
”E’ possibile far arrivare al punto vendita gli 80.000 prodotti del catalogo Terashop, dall’elettronica di consumo al fai da te, dai giocattoli ai prodotti per l’infanzia, trasformandolo di fatto in un centro commerciale da 15.000 metri quadri”.
Nel negozio vengono installati i terminali, vere e proprie postazioni di acquisto, assistite dal personale dedicato del punto vendita, attraverso le quali effettuare gli acquisti.
Una formula che rappresenta una possibilità di espansione del business per il gestore del punto vendita e una opportunità soprattutto per quegli utenti che si trovano in zone geografiche meno coperte dai grandi centri commerciali o dalla grande distribuzione organizzata e dunque trovano in questa formula la sintesi tra ampiezza di offerta e convenienza nei prezzi.
”Stiamo parlando di una dotto pura che si integra con punti vendita puri: un modello per il quale sono convinto vi sia spazio”.
Lembo parla di negozi 2.0, nei quali si gioca l’elemento della prossimità, coniugato a quello dell’ampiezza dell’offerta. ”Un modello più leggero e sostenibile, soprattutto dal punto di vista dei costi e del magazzino, che dunque garantisce all’esercente margini maggiori. Non solo. Il punto vendita resta sollevato da responsabilità, poiché il prodotto è di Terashop fino al momento della consegna: la relazione è tra Terashop e il cliente, così come di Terashop è il Pos all’interno del negozio”.
In questa nuova modalità è necessario dare il format giusto al negozio: così l’iniziativa sta partendo con qualche punto vendita pilota, disposto sia a comunicare le nuove opportunità, sia a destinare una vetrina al nuovo format, con grandi schermi sui quali scorrono filmati ricorrenti e promozionali. All’interno del punto vendita si deve poi allestire una piccola area dedicata, e postazioni a doppio schermo che il personale di vendita può utilizzare per condividere le informazioni con il cliente e guidarlo nella scelta dei prodotti.