La pandemia ha avuto un impatto profondo nella relazione degli italiani nei confronti della ristorazione. In particolare, la trasformazione digitale inizia a farsi chiaramente strada; qual è il ruolo di TheFork, come abilitatore di questo processo virtuoso? lo abbiamo chiesto a Damien Rodière, Country Manager Italia di TheFork
Negli ultimi anni la ristorazione ha subito un’enorme evoluzione, tanto più con la crisi del Covid che ne ha accelerato la digitalizzazione e ha fatto emergere nuove esigenze. La missione di TheFork è supportare i ristoranti nel percorso di trasformazione digitale per contribuire alla loro crescita e permettere loro di concentrarsi su ciò che ha più valore: offrire ai propri clienti esperienze gastronomiche indimenticabili.
In quanto azienda guidata dall’innovazione, la tecnologia è sempre stata al centro della strategia di crescita di TheFork. Nel 2019, per esempio, abbiamo lanciato TheFork PAY, la soluzione di pagamento contactless in-app di TheFork che oggi è già utilizzata da oltre 20.000 ristoranti in Francia, Italia e Spagna. L’importanza dei pagamenti digitali aumenterà esponenzialmente nei prossimi anni anche per il settore della ristorazione, rendendo questo strumento di TheFork un investimento che guarda al futuro.
Molti piccoli imprenditori italiani hanno faticato non poco ad adeguarsi alle novità tecnologiche; con quali strumenti TheFork affianca le numerosissime Pmi italiane attive nel settore?
TheFork ha creato un modello, basato sull’idea di mettere la tecnologia al servizio dei ristoratori, che ha fortemente contribuito al cambiamento del settore. Fin dalla sua nascita nel 2007, l’azienda ha continuato a investire e innovare per offrire ai ristoranti una soluzione sempre più efficace e consentire loro di ottimizzare la gestione delle prenotazioni, semplificare le operazioni e migliorare il servizio e i ricavi grazie alla visibilità a cui sono esposti i ristoranti partner. Trattandosi di uno strumento di connessione unico tra ristoranti e clienti, TheFork si impegna anche a offrire a questi ultimi la migliore esperienza in termini di intuitività e fluidità.
L’Italia è uno fra i paesi dalla più solida tradizione culinaria. Quali prospettive di crescita vede TheFork nel nostro territorio, e quali progetti ha in cantiere?
Oggi, in un momento in cui i livelli di prenotazione stanno finalmente superando quelli del 2019, possiamo guardare al futuro con più ottimismo. Per questo ci siamo impegnati ad assumere 400 impiegati, inclusi 200 sviluppatori, entro il 2023. La creazione di questi posti di lavoro punta a consolidare la forza lavoro e supportare la crescita di TheFork a livello internazionale e, soprattutto, in Italia. Oltre a potenziare l’ufficio di Torino, infatti, nuove posizioni saranno aperte anche nella sede di Milano, a testimoniare la volontà dell’azienda di continuare a investire nel Bel Paese e di valorizzare sempre più i talenti italiani su cui TheFork già punta da anni. Con quasi 80.000 ristoranti nel mondo, 28 milioni di download dell’app e più di 20 milioni di visite al mese, TheFork è divenuta in 15 anni il punto di riferimento delle prenotazioni online dei ristoranti sia per gli utenti sia per i ristoratori. L’ambizione dell’azienda di accelerare i propri investimenti per supportarne la crescita offre un contesto lavorativo ancor più dinamico e stimolante all’interno di un’organizzazione internazionale. Le nuove assunzioni coinvolgono diverse sedi principali di TheFork tra cui Milano, Torino, Parigi, Nantes, Barcellona, Buenos Aires e altre, rafforzando la già forte impronta internazionale dell’azienda che promuove la flessibilità sul posto di lavoro.