Lo scorso luglio Vodafone e Tim si erano accordate per un merger delle rispettive entità di gestione delle reti passive e delle torri di comunicazione, Vodafone Towers e Inwit, in un’unica realtà.
Si trattava di un accordo che andava a creare la seconda società di gestione torri in Europa, con oltre 22mila siti, e che ha proseguito con la propria dinamica, tanto che l’assemblea degli azionisti di Inwit per la nomina del Cda post fusione con Vodafone Towers si terrà 20 marzo.
L’accordo di unione delle reti mobili fra Vodafone e Tim ha mosso le preoccupazioni delle autorità europee garanti della concorrenza, attivate anche dalle segnalazioni dell’amministratore delegato di Iliad Italia, Benedetto Levi, indirizzate proprio alla UE lo scorso gennaio.
La Reuters riporta che alla luce di queste preoccupazioni riguardanti un duopolio delle reti mobili, le due società hanno deciso di offrire ai competitor l’accesso ai siti in alcune città.
La proposta è stata delineata in un documento dell’UE a cui la Reuters ha avuto accesso.
In base alla proposta Inwit concederà ai competitor l’accesso a circa 630 siti nelle città con una popolazione di oltre 35.000 persone, per servizi di telefonia mobile e fissa.
I termini delle offerte di concessione vanno da sei a nove anni, con una proroga ulteriore fino a sei anni dopo la scadenza degli accordi iniziali.
Secondo Reuters il numero di siti disponibili è però destinato a diminuire gradualmente al di sotto di 400 nel quinto anno della proposta.
Reuters ha inoltre riferito che Vodafone e Telecom Italia concederanno l’accesso ai siti a condizioni ragionevoli e non discriminatorie e le aziende saranno in grado di risolvere le eventuali controversie attraverso un sistema rapido.
Prima di prendere una decisione in merito la Commissione europea chiederà un feedback ai concorrenti dei due carrier e ai clienti degli operatori.
La decisione di Bruxelles è attesa per il 6 marzo.