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Anche a Torino si progettano driverless car

Non poteva essere che Torino il luogo italiano dove effettuare delle sperimentazioni per l’auto a guida autonoma.

La città della vecchia auto guarda alla vettura del futuro che, come dimostrano i recenti incidenti compreso il ciclista investito da una driverless car in Arizona, ha ancora una lunga strada davanti a sé.

Però non si può rimanere indietro e l’Italia si muove con un Protocollo d’intesa firmato ieri dalla Città di Torino e da 14 partner industriali e di ricerca, a cominciare da Fiat Chrysler, per sperimentare i sistemi di guida autonoma nel capoluogo piemontese.

Il varo del protocollo, che dovrà poi entrare nella sua fase operativa, è testare le auto autonome di livello 3, una tipologia di veicolo che sarà presumibilmente sul mercato a partire dal 2020.

Connettività e automazione i due driver, con step incrementali destinati a crescere nel tempo sul fronte dell’automazione, mentre soluzioni avanzate di connettività sono già in parte sul mercato.

I partecipanti al progetto per la driverless

Oltre al Comune del progetto fanno parte Fca Group, Gm Global Propulsion Systems, Anfia e Unione Industriale, 5T, Politecnico e Università, Tim, Italdesign.

Tra i partner di rilievo c’è anche Open Fiber, azienda specializzata che partecipa alla sperimentazione sulla guida autonoma e connessa, mettendo a disposizione di Torino la sua infrastruttura di rete a banda ultra larga. Il protocollo viene poco dopo il varo del decreto ministeriale (ministro dei Trasporti) che ha aperto la strada alla sperimentazione.

L’avvio dell’intesa prevede che il produttore di auto, l’università o l’ente di ricerca chiedano l’autorizzazione al ministero con l’accordo della città che avrà il compito di mettere a disposizione uno spazio attrezzato.

Nel progetto è fondamentale il ruolo di Fiat Chrysler sta già lavorando alla guida autonoma grazie a una collaborazione con Google.

Attraverso la controllata Waymo sta implementando le tecnologie di self-driving a bordo della Chrysler Pacifica.

Sempre Fca è impegnata nel progetto europeo L3 Pilot in fase di sperimentazione sulle strade olandesi. L’iniziativa, alla quale partecipano una dozzina di case produttrici europee è coordinata da Volkswagen e comprende i test di un centinaio di prototipi equipaggiati con soluzioni per la guida autonoma di livello 3 e con qualche funzionalità del livello superiore, dove di fatto il driver non interviene più.

Oltre allo sviluppo del tema tecnologico, di per sé molto complesso, l’obiettivo di questi progetti è anche affrontare la sfida della sostenibilità economica di questi sistemi che non dovranno essere patrimonio solo delle auto di fascia alta anche perché c’è la convinzione che la driverless diminuirà gli incidenti sulle strade e quindi la tecnologia deve diffondersi anche nelle auto di fascia più bassa.

 

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