Home Interviste TP-Link: espansione globale e strategie innovative per l'Italia

TP-Link: espansione globale e strategie innovative per l’Italia

Di fronte a un mercato in rapida evoluzione, una grande azienda internazionale ha bisogno di reagire prontamente, trovando la strada giusta per adattarsi più velocemente possibile ai cambiamenti anche locali. Una strada spesso affrontata con una crescita dell’organizzazione a partire dagli uffici centrali, dove però non manca chi sceglie invece strade alternative meno scontate. «Abbiamo completato pochi giorni fa una riorganizzazione importante – afferma Diego Han, country manager Italia di TP-Link -. Una tappa significativa nella nostra storia, con una rinnovata struttura aziendale formata da due quartieri generali, negli USA e a Singapore, come realtà indipendenti dalla casa madre cinese».

Avviata due anni fa, l’operazione è arrivata ora alla fase operativa e al distacco ufficiale. In particolare, la sede negli Stati Uniti, TP-Link Global è destinata a supervisionare lo sviluppo prodotto e il marketing, con annesso centro di R&D. L’headquarter a Singapore invece, ora funge da holding per le attività del Gruppo.

Ufficialmente, un’operazione guidata dalla volontà di sfruttare meglio competenze su larga scala e fornire risposte migliori al mercato mondiale, anche se non sono da escludere considerazioni collegate alle vicende Huawei. Nella rete delle filiali locali, c’è posto anche per l’Italia, per diversi aspetti terreno ideale per le ambizioni TP-Link.

«Il 2023 ha registrato i risultati migliori degli ultimi dieci anni – prosegue Han -. I ricavi sono saliti dell’’11%, accompagnati da una crescita organizzativa, salendo da 25 a 30 dipendenti».

TP-Link, un posto in prima fila in Italia

Più di ogni altra cifra, è però la quota di mercato a indicare il vero potenziale dell’azienda. Secondo quanto dichiarato, arrivata al 65% nel mondo consumer. Per buona parte, merito della forte crescita nella domanda di videosorveglianza, con tutte le variabili collegate in termini di connettività e accesso remoto. Una situazione della quale TP-Link è pienamente consapevole e decisa a non allentare la presa. I piani per il futuro sono ben chiari, così come i mercati nei quali cercare nuove opportunità, a partire da un ulteriore crescita nella sicurezza e prospettive interessanti nella Sanità

«Intendiamo consolidare prima di tutto la posizione nel settore consumer con investimenti importanti in ricerca. Soprattutto in Italia però, stiamo lavorando tanto anche a livello PMI, in particolare per il networking, e non solo per le applicazioni video. Nel nostro futuro ci sono anche dei firewall».

Dove si parla di PMI, l’Italia può giocare un ruolo importante, sia per le potenzialità di un mercato ancora per buona parte da digitalizzare sia per dimensioni e varietà di un bacino di utenza utile anche come banco di prova. «In particolare, ci interessano le prospettive per l’installazione e la gestione del networking, a partire dalla diffusione del Wi-Fi. Parliamo di un mercato molto diverso dal consumer, dove chi usa il prodotto non è necessariamente chi lo acquista e neppure chi lo deve gestire».

La sfida delle PMI passa dal canale

Un ragionamento orientato prima di tutto al canale. L’esperienza finora accumulata in Italia ha confermato il potenziale della collaborazione con i partner in Italia, rivenditori e system integrator, per rafforzare la presenza negli ambienti dove i dispositivi come quelli proposti da TP-Link sono presenti in gran numero. Quindi, prima di tutto hotel e strutture ricettive in genere, ma anche i grandi centri commerciali e il retail. Con lo sguardo rivolto pure alle strutture scolastiche e alla PA.

«In queste situazioni è importante essere in grado di offrire una soluzione completa. Spesso questo tipo di clienti si trova a dover gestire apparati diversi da piattaforme dedicate. Insieme ai nostri partner invece, possiamo garantire una visuale completa da un unico strumento di gestione»

A prescindere dall’utente finale, i laboratori di ricerca e sviluppo dell’azienda sono impegnati nel capire come tradurre in pratica il tema del momento, trasformandolo in valore aggiunto. «L’intelligenza artificiale è sicuramente un tema molto attuale, dove crediamo più in applicazioni utili alle persone invece di limitarci a quella generativa».

Tra le opzioni allo studio, la possibilità di semplificare la vita a persone e aziende attraverso la messa a punto di procedure in grado di migliorare efficienza in fase di connessione e utilizzo, così come fornire maggiore supporto per la manutenzione. Non si parla solo di riconoscere per tempo potenziali segnali di guasti, ma anche strumenti per aiutare a individuare la collocazione ideale di un dispositivo o le posizioni dei singoli elementi di una rete mesh. Dal punto di vista pratico, migliorare funzioni come per esempio il riconoscimento facciale, anche all’interno di un veicolo o in condizioni ambientali difficili.

«Aziende come TP-Link hanno anche una responsabilità quando si parla di IA e non intendiamo tirarci indietro. Intendiamo aiutare le persone a migliorare la qualità di vita, a costi accessibili e con un occhio di riguardo anche alla sostenibilità». Impegno quest’ultimo, affidato a una divisione dedicata, impegnata su più fronti. Dalla riduzione di plastica nei dispositivi e gli imballaggi, fino a diminuire i consumi di energia e acqua, oltre agli scarti di lavorazione.

«Nel 2023 abbiamo raggiunto la quota di mercato del 65,5% in Italia – conclude Diego Han -. Non nascondiamo l’ambizione di voler arrivare al 70% al massimo nel giro di due anni, grazie anche a una divisione dedicata espressamente al mondo PMI. Il traguardo è raggiungere 30 milioni di ricavi in tre anni, attraverso una strategia in grado di aiutare a individuare la giusta soluzione, al prezzo giusto e con un supporto all’altezza».

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome

Se questo articolo ti è piaciuto e vuoi rimanere sempre informato sulle novità tecnologiche
css.php