L’ombra dell’Antitrust sulle trattative in corso, complicate dalle avances di Ericsson. La società svedese è interessata alla divisione wireless, che piacerebbe anche a Nokia.
Le trattative per l’acquisizione di Lucent da parte di Alcatel mettono in agitazione i concorrenti delle società, interessati a capire non solo quale impatto la fusione (se ci sarà) avrà sul loro business, ma anche se e come potrebbe essere per loro possibile entrare in qualche modo nella partita.
Come avevamo già osservato, comunque, l’azienda francese sembra l’unica disposta a comprare l’intera Lucent. Agli altri player, infatti, interessano solo alcune divisioni. È oggi il momento di Ericsson di farsi avanti con una proposta per la divisione dedicata alla telefonia mobile. Il produttore svedese, in particolare, punta a rafforzare una presenza sul mercato statunitense in un settore che la vede già in buona posizione. Inoltre, a Ericsson potrebbe interessare anche la tecnologia per le MAN (Metropolitan Area Network), dove è presente con un’offerta dovuta in parte ad accordi con terze parti, come Zhone Technologies (tra l’altro costituita l’anno scorso proprio da ex dipendenti Lucent/Ascend).
Al segmento wireless, secondo alcuni analisti sarebbe interessata anche Nokia.
L’ombra dell’Antitrust, però, si allunga su tutte le trattative e le speculazioni d’analista. Per esempio, la combinazione delle attività di Ericsson con la business unit wireless di Lucent rischierebbe di creare un polo troppo potente, che finirebbe per controllare il 65% del mercato statunitense.
Del resto, l’Antitrust sta guardando con molta attenzione anche a tutte le implicazioni della fusione con Alcatel, anche se finora non sembrerebbero esserci posizioni tali da creare situazioni di dominanza sul mercato.
Alcatel, tutto sommato, ha una debole presenza in Usa, dove è dominante solo nel segmento del DSL, con una quota del 35%. Anche aggiungendo il 16% di Lucent non si raggiungerebbero dimensioni tali da far scattare la trappola dell’antitrust. Piuttosto, in ambito DSL, il problema potrebbe venire dalla sovrapposizione delle offerte. Secondo Tam Dell’Oro, titolare dell’omonima società di ricerca, i portafogli prodotti si sovrapporrebbero per ben il 75%. Ulteriore dimostrazione che l’interesse di Alcatel non è nella tecnologia bensì nei clienti e nella infrastruttura di Lucent.