Tracciabilità dei rifiuti pericolosi: nessuna proroga

Per il ministero dell’Ambiente “solo” il 3% delle circa 83mila aziende che hanno partecipato al “click day”, finalizzato a testare l’operatività del Sistri, hanno avuto problemi. Respinta quindi la richiesta di rinviare l’entrata in vigore del 1° giugno.

Il test sull’operatività del Sistri? Un successo per il ministero dell’Ambiente che, immune alla bocciatura espressa da Confindustria, Rete Imprese Italia e Alleanza delle cooperative italiane sul risultato del ”click-day” indetto dalle imprese del settore rifiuti per far sì che la spazzatura venga portata nel posto più idoneo a essere smaltita, non intende sospendere l’entrata in vigore del sistema prevista per il prossimo 1° giugno.

Stando ai risultati resi noti dal medesimo Ministero, nelle ultime 24 ore sono stati quasi 122mila gli accessi al Sistema di tracciabilità dei rifiuti speciali e pericolosi, da parte di quasi 66mila utenti, con oltre 21.700 operazioni di movimentazioni rifiuti effettuate a fronte di 37mila accessi non riusciti, che hanno riguardato 18mila imprese. Per 11mila, fanno sapere, si sarebbe trattato di un rinvio in automatico per aggiornare il software, mentre per altri 4.367 utenti di inserimento errato della password.

Per poco più di 2.300 richiedenti, il mancato accesso sarebbe ascrivibile al disallineamento dei dati contenuti nelle chiavette Usb identificative rispetto agli aggiornamenti dei dati amministrativi delle imprese e per il quale la direzione del Sistri starebbe già intervenendo. Conti alla mano, i problemi registrati negli scorsi giorni, avrebbero riguardato “solo” il 3% delle circa 83mila aziende che hanno partecipato al “click day”, per un esperimento che, per il ministero dell’Ambiente, può, dunque, definirsi «un pieno successo».

Nessuna nuova proroga per l’entrata in vigore del sistema prevista per il 1° giugno, quindi. Dopo aver provato il corretto funzionamento dei dispositivi in dotazione (black box satellitari e chiavette Usb identificative), si potranno abbandonare i vecchi moduli “carico e scarico”, Mud e movimentazione, così da velocizzare i tempi e conoscere in tempo reale quello che succede tra i “cestini” d’Italia grazie all’osservazione continua di circa 500 siti di smaltimento, tra impianti di incenerimento e discariche, per un’operazione che coinvolge 320mila aziende e 22mila imprese di trasporti.

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