A seguito delle trattative avviate con le associazioni delle imprese coinvolte nel Sistri, il ministro dell’Ambiente, Stefania Prestigiacomo, conta di giungere presto a una soluzione convincente per risolvere i problemi emersi. La più probabile sembra essere un rinvio della data d’inizio.
Si profila una soluzione alternativa al veto posto dal Governo riguardo un’eventuale proroga per l’entrata in vigore del sistema per il tracciamento digitale dei rifiuti, prevista per il prossimo 1 giugno e la cui obbligatorietà riguarderà oltre 360mila aziende.
Questo è quanto ha lasciato intendere il ministro dell’Ambiente, Stefania Prestigiacomo, a fronte dell’incontro tenutosi giovedì scorso e al quale ha preso parte assieme a una delegazione guidata dal numero uno di Confindustria, Emma Marcegaglia e formata da Rete Imprese Italia, Alleanza delle Cooperative e Confapi.
A riguardo, il Ministro Pestigiacomo ha affermato: “Sul Sistri abbiamo avviato un confronto con le imprese. Stiamo dialogando per superare i problemi che sono emersi. Il sistema di tracciabilità dei rifiuti è nato come uno strumento a supporto delle aziende, non contro le loro attività. Entro le prossime ore contiamo di definire con gli operatori del settore una soluzione che dia risposte convincenti per tutti ai problemi sollevati“. E tale soluzione potrebbe proprio essere una proroga per rivedere e ritarare quegli aspetti del Sisti che hanno crerato le maggiori difficoltà.
In effetti, l’apertura al confronto era stata chiesta e ottenuta proprio per approfondire l’operatività di un sistema che, visti i risultati del Click Day dello scorso 11 maggio, ha registrato disfunzioni di ogni genere riportate dal 90% delle aziende coinvolte durante la prova programmata di stress del sistema ministeriale. Sotto accusa, l’inutilizzabilità delle chiavette Usb in dotazione, l’impossibilità di accedere al sistema, ma anche interruzioni nei collegamenti, lunghe procedure per adempimenti che oggi, senza Sistri, richiedono pochi minuti.
Preoccupano anche l’impatto sui costi della produzione sia per i gravi ritardi dovuti ai rallentamenti della procedura Sistri, così come mostra di funzionare oggi, sia per i costi vivi del contributo unico, oltre a quello dei collegamenti telefonici delle black box. Proteste che il ministero, durante il question time alla Camera di mercoledì scorso, aveva liquidato come “resistenza al cambiamento” ma che ora, stando a quanto dichiarato dal ministro dell’Ambiente, porteranno, nelle prossime ore, “risposte convincenti” sul sistema di tracciabilità dei rifiuti, di cui le imprese sollecitano il rinvio dell’applicazione.