Ultimamente si è diffuso molto il concetto di usare le app per smartphone e tablet come strumento per imparare una lingua. È un approccio ovviamente diverso rispetto a quello di un corso con la presenza fisica di un insegnante, magari anche personale, ma può essere utile per assorbire le basi grammaticali e sintattiche di una lingua che non conosciamo e per imparare i vocaboli più diffusi.
Le app meglio riuscite per imparare una lingua seguono la stessa dinamica di base: una sequenza di lezioni brevi che richiedono un impegno variabile (e configurabile) di 5-20 minuti al giorno e che ci gettano subito nella comprensione delle frasi, dalle più semplici passando via via ad altre più complicate. La grammatica, insomma, si impara insieme alle frasi e ai vocaboli e non come come blocco di nozioni preventive.
L’approccio è collaudato e dà buoni risultati se si considera che il suo scopo è metterci in grado di capire e farci capire quando siamo all’estero, non di trasformarci in abili oratori capaci di giocare con qualsiasi sfumatura lingustica. Altro elemento da tenere presente è che la pronuncia non viene verificata da un insegnante umano ma da un sistema di riconoscimento vocale, quindi non punta alla perfezione.
Babbel
Babbel è un’app – o una collezione di app, dipende da cosa scegliamo – che fa da corollario a un servizio di apprendimento via web. Difficile non averne sentito parlare perché è molto presente online e ha un’offerta di lingue disponibili ampia. Sono nel complesso 13: danese, francese, indonesiano, inglese, norvegese, olandese, polacco, portoghese brasiliano, russo, spagnolo, svedese, tedesco e turco.
Le app contengono un vocabolario molto ampio – da duemila a tremila parole a seconda della lingua – e fanno un buon lavoro nel tenere traccia di cosa abbiamo imparato bene e cosa no, integrando un “trainer di ripasso” che torna periodicamente sui nostri punti deboli.
Non ci sembra riuscitissima l’interfaccia dell’app, invece: dal punto di vista grafico la scelta di usare immagini spesso anonime non aiuta. Le app di Babbel sono tutte gratuite, sia quelle monolingua che l’app completa, ma per usare completamente il servizio serve un abbonamento a pagamento.
Rosetta Stone
Rosetta Stone è un po’ la Rolls Royce dell’apprendimento di nuove lingue con app mobili. Il costo del servizio è elevato (si arriva a 200 euro l’anno) ma le opzioni disponibili sono molte e cercano di superare i limiti dell’apprendimento “in solitario”. L’offerta di lingue è la più ampia del settore (oltre una ventina) e comprende anche lingue particolari come Farsi e Hindi. Ci sono ovviamente le lingue principali, dall’inglese al cinese passando per tedesco e russo.
L’approccio seguito dall’app per imparare una lingua è immersivo e sin dalle prime lezioni ci esercitiamo anche nella pronuncia e collegando i termini e le espressioni con l’equivalente parlato. Il focus è un po’ meno sull’assorbimento immediato di molti vocaboli e ci sembra un po’ più equilibrato di molte altre app più semplici.
La forza di Rosetta Stone sta come accennato anche nei servizi accessori. C’è un’app aggiuntiva dedicata in modo specifico alle sessioni di comunicazione con insegnanti dal vivo e c’è una community virtuale – Rosetta World – per comunicare con altri studenti.
Limiti? A parte il costo, giustificato se ci si impegna poi davvero nello studio, c’è il limite di tutte queste app: molto si basa sull’associazione tra immagini, frasi e suoni e a volte non è chiaro che cosa ci venga chiesto di fare.
Duolingo
Dall’alto prezzo di Rosetta Stone al costo zero di Duolingo. Tra le tre app per imparare una lingua che segnaliamo è quella che ha meno funzioni ma si tratta di uno strumento gratuito e quindi questo fa passare in secondo piano la mancanza di alcuni elementi.
Peraltro l’app è studiata bene, con una grafica “fumettosa” ma gradevole ed esercizi che risultano semplici se fatti con attenzione ma che non si superano se non si sta attenti. Qui c’è molta focalizzazione sui vocaboli e sulla costruzione delle frasi, il classico approccio per cui si impara con la pratica più che con la teoria.
I corsi disponibili – è qui il neo principale dell’app – sono solo due per chi parla italiano: inglese e francese. Se però avete abbastanza dimestichezza con l’inglese potete provare a usare i corsi per i madrelingua inglesi, che sono una quindicina. Si attivano sempre dall’interno della stessa app.
[…] già che guardare film, documentari e serie TV in lingua originale è un ottimo sistema per imparare lingue diverse dalla nostra. Però di solito il massimo del supporto che i servizi di streaming video come Netflix […]