Divise tra la necessità di soddisfare la domanda e garantirsi piena profittabilità, le aziende moderne sono chiamate a implementare strategie di segmentazione della propria supply chain.
A dirlo è Stefano Scandelli, Group Vice President Sales, South Europe & South Africa di JDA Software, attento a sottolineare come, di fronte a una rivoluzione digitale che sta avendo un forte impatto su qualsiasi business, e a consumatori che chiedono sempre più diffusamente un’esperienza personalizzata su tutti i canali, inclusi retail, online e mobile, le aziende sono chiamate a ripensare la propria catena del valore.
Ulteriormente spinte dallo stravolgimento portato dall’Internet delle Cose, dalla stampa 3D, così come dalla domotica, dai processi automatizzati per la pianificazione dell’impiego di forza lavoro, dai sistemi per il supporto decisionale di nuova generazione e dalla robotica, le procedure più tradizionali caratterizzanti la supply chain vanno riviste anche in virtù della volatilità di un mercato mondiale scosso da continue fusioni e acquisizioni, nonché dal proliferare di configurazioni e cicli di vita dei prodotti sempre più brevi.
Se la volatilità “is the new normal”
Da qui l’invito di Scandelli a connettere il cliente digitale con la supply chain fisica, a introdurre e promuovere processi produttivi flessibili e a focalizzarsi sui processi di Intelligent Fullfillment che collegano i processi di pianificazione con l’esecuzione, così che le aziende che hanno scelto l’outsourcing e una cultura globalizzata per creare un’esperienza omnicanale siano realmente in grado di soddisfare le esigenze dei clienti in termini di prezzo, qualità, opzioni di consegna e livelli di servizio attesi.
Vanno, inoltre, implementate strategie di segmentazione della supply chain attraverso la creazione di cluster di canali, clienti e prodotti con esigenze e caratteristiche simili e definita la value propositon, relativamente a flessibilità, qualità, prezzo per ciascun cluster.
Allineamento dinamico tra domanda dei clienti e risposta della supply chain
Le singole value proposition vanno, infine, allineate ai costi a esse correlati, così da fornire livelli di servizio differenziati, capaci di garantire il necessario equilibrio tra qualità offerta e profittabilità.
Così come i processi produttivi flessibili servono a retailer, distributori, aziende manifatturiere e fornitori per rispondere in modo ottimale alla domanda e per gestire scorte fisiche e apparecchiature massimizzando il ritorno sugli investimenti, così creare una supply chain senza interruzioni richiede grande sinergia tra persone, processi, governance e tecnologie.
L’una è funzionale a garantire agilità e reattività ai cambiamenti della domanda ed elasticità nell’affrontare le interruzioni nella fornitura. L’altra richiede forte leadership del top management e grande impegno nel promuovere culture customer-centric in tutta l’azienda.