Erano circa 15 anni che la società americana non registrava perdite nelle vendite dei pc di questa entità. E a nulla sembrano valsi i tagli dei prezzi approntati per rispondere alla crisi che ha investito il settore e che fino all’anno scorso erano valsi a Dell una sostanziosa quota del mercato
Nonostante la drastica politica dei prezzi
intrapresa nel tentativo di arginare la caduta improvvisa della domanda che ha
colpito le vendite nel mercato dei pc, Dell Computer ha annunciato che chiuderà
il secondo trimestre di quest’anno in perdita.
Si tratta del primo quorter
negativo dal 1994, quando Dell riportò 75,7 milioni di dollari di perdite,
o tre centesimi per azione, su 700,6 milioni di dollari in ricavi.
Se nello
stesso periodo di un anno fa la società texana registrava ricavi netti per 462
milioni di dollari e 17 centesimi di dollaro per azione, i numeri adesso si sono
decisamente invertiti. Le perdite per il secondo trimestre di quest’anno sono
infatti state pari a 101 milioni di dollari, o 4 centesimi per azione.
Escludendo i 472 milioni di dollari spesi recentemente dalla società tra
piani di licenziamento, chiusura di alcuni impianti di produzione e altro, i
ricavi netti per il secondo trimestre sarebbero dovuti essere di 433
milioni di dollari, o 16 centesimi per azione. Cifre queste perfettamente in
linea con le previsioni degli analisti di mercato.
Le stime della società per
il prossimo terzo trimestre si aggirano comunque intorno ai 15-16 centesimi per
azione, mentre le vendite dovrebbero attestarsi tra i 7,2 e i 7,6 miliardi di
dollari.
Gli analisti di mercato sembrano
addirittura più ottimisti. Per loro i profitti di Dell si attesteranno intorno
ai 17 centesimi per azione e le vendite raggiungeranno i 7,9 miliardi di
dollari.
E a meno che i suoi diretti concorrenti intraprendano politiche
commerciali aggressive e l’attuale andamento economico non vada riprendendosi,
la società texana non conta di attuare nuovi licenziamenti oltre a quelli
recentemente annunciati.