Alcuni fonti della comunità Linex avevano riferito nei giorni scorsi di un’eventualità che, invece, per il momento appare scongiurata. Sarebbe peraltro pronto un piano di ristrutturazione per gli Usa.
Turbolinux, il distributore open source meglio piazzato sul mercato asiatico, ha messo a tacere le voci che la volevano in procinto di chiudere i battenti. Alla fine della scorsa settimana, da alcuni newsgroup della comunità Linux erano rimbalzate voci in tal senso, ma il presidente e Ceo della società, Ly-thong Pham le ha smentite. Tuttavia, secondo quanto pubblicato da Linux Today, sarebbe pronto un piano di ristrutturazione per le operazione negli Stati Uniti, che prevederebbe, per ammissione dello stesso Pham, anche tagli di organico.
Non è ancora chiaro se l’improvvisa mossa possa avere o meno impatto sull’alleanza United Linux, che l’azienda ha avviato insieme a Caldera, SuSe e Conectiva. Tuttavia, il peso delle prime due aziende dovrebbe garantire la continuità del progetto, qualunque evoluzione prende il futuro di TurboLinux. Pham ha fatto sapere di poter fornire ulteriori dettagli in merito il mese prossimo.