giugno 2004 L’assistenza post vendita è da sempre fra i punti caldi di qualsiasi rapporto commerciale. Nel mondo informatico, poi, dove l’hardware fa ogni tanto le bizze, i piccoli rivenditori stanno attraversando non pochi problemi finanziari e l’assi …
giugno 2004 L‘assistenza post vendita è
da sempre fra i punti caldi di qualsiasi rapporto commerciale. Nel mondo informatico,
poi, dove l’hardware fa ogni tanto le bizze, i piccoli rivenditori stanno
attraversando non pochi problemi finanziari e l’assistenza spesso è
demandata a terze parti, la situazione è ancor più ingarbugliata.
Per questo, spinti anche dalle richieste dei lettori, abbiamo definito tre
situazioni tipo, tre problemi e tre soluzioni. Ecco come comportarsi quando
qualcosa non va.
Il PC è stato consegnato guasto, posso richiedere indietro
i soldi?
Certo. In questo caso, il venditore non ha proprio adempiuto a un suo obbligo,
ovvero consegnare il PC. Se il computer non viene sostituito immediatamente,
consigliamo di spedire una lettera raccomandata alla sede legale del venditore,
che si può individuare facendo una ricerca al sito www.infocamere.it,
che contiene il database delle camere di commercio italiane.
In tale raccomandata si deve diffidare il venditore dal consegnare un computer
funzionante entro 15 giorni dal ricevimento, restando inteso che, in difetto,
il contratto di acquisto si intenderà risolto. Trascorsi 15 giorni senza
effetto, il venditore deve restituire quanto da voi pagato.
Se ciò non avviene, è possibile fare causa, presso il Giudice
di Pace, se il prezzo è inferiore ai 2.500 euro, o in Tribunale se superiore,
del luogo di residenza del consumatore.
Nel caso in cui il computer fosse stato acquistato a distanza, cioè
on line o per corrispondenza, il consumatore è addirittura più
tutelato: gli basterà esercitare subito il diritto di recesso, restituendo
il computer e restando in attesa dei soldi pagati.
Se i soldi anche in questo caso non vengono restituiti entro congruo termine,
si potrà far causa.
La società presso la quale ho comprato un notebook ora in
riparazione è in liquidazione. Come faccio a riavere il notebook?
Se la società è in liquidazione non dovrebbero esserci problemi.
Una società che si trova in questa situazione deve definire tutti i rapporti
pendenti. Non di rado, tuttavia, una società viene messa in stato di
liquidazione per problemi finanziari e quindi si passa, dopo qualche mese, direttamente
al fallimento, il cui problemi sono ben più gravi.
Se si sospetta una situazione di questo genere, consigliamo di agire il prima
possibile, richiedendo la restituzione del notebook, al limite anche non ancora
riparato, anche perché in caso di fallimento potrebbe rimanere bloccato
per molti mesi.
Il legale rappresentante della società è a tutti gli effetti
il liquidatore, le cui generalità si possono reperire sempre presso il
sito www.infocamere.it.
Ovviamente, l’assistenza è tenuta a restituire il notebook a richiesta
del consumatore. Se ciò non avviene, si può valutare anche in
questo caso di procedere giudizialmente.
Chi deve pagare le spese relative alla consegna di un PC riparato
in garanzia?
Il venditore e non il consumatore. In materia fa testo l’art. 1519 quater
del codice civile, introdotto con il D. Lgs. 2 febbraio 2002, n.24, in attuazione
della famosa direttiva UE sulla garanzia contro i vizi di difformità
nei beni di consumo.
Secondo questa disposizione, “il venditore è responsabile nei
confronti del consumatore per qualsiasi difetto di conformità esistente
al momento della consegna del bene.
In caso di difetto di conformità, il consumatore ha diritto al ripristino,
senza spese, della conformità del bene mediante riparazione o sostituzione
… ovvero ad una riduzione adeguata del prezzo o alla risoluzione del contratto
…
Il consumatore può chiedere, a sua scelta, al venditore di riparare
il bene o di sostituirlo, senza spese in entrambi i casi”. Quindi, per
legge, il consumatore non è tenuto a sopportare nessuna spesa connessa
con la riparazione, sostituzione o reso della merce.
