L’annuncio ufficiale anche in Italia. Forte attenzione sul lato della sicurezza e delle gestione delle informazioni. Con il grid computing a farla da padrone.
Dopo l’annuncio ufficiale negli Stati Uniti avvenuto a luglio, anche per il nostro Paese scocca l’ora di Oracle 11g, la nuova versione del noto database.
“Una versione – spiega il country manager Sergio Rossi – che è a tutti gli effetti una customer release, progettata tenendo conto delle richieste e delle esigenze dei nostri clienti“.
Queste necessità si sono tradotte in un prodotto con 400 nuove funzionalità, 15 milioni di ore di test e 36.000 mesi-uomo di sviluppo.
Un grosso lavoro all’insegna del grid computing, (ovvero la capacità di allocare le risorse software su tanti “piccoli” server fisici fisiche che vengono visti logicamente come un unico database) la cui strada era già stata aperta da Oracle 10g.
Tantissime le novità della nuova versione. Novità che si dipanano lungo quattro direttrici:
- Il supporto di nuovi tipi di dati per le esigenze di business
- La gestione della continua crescita dei dati
- La qualità del servizio
- La gestione dell’aggiornamento senza rischi
Per i tipi di dati sono state potenziate le funzioni di gestione di informazioni non strutturate (ad esempio multimediali o semplici documenti d’ufficio) con la possibilità di gestire adesso i tag Rfid o i dati geografici in 3d. Migliorato anche il supporto di file Xml che nelle precedenti versioni potevano essere solo gestiti come Object Relational (se disponevano dello schema Xml) oppure come Large Object (Lob). Nella 11g è previsto adesso un terzo formato (Xml Binary) che coniuga le performance dell’Object Relational con la flessibilità del Lob. A proposito di Lob, Oracle ha rivisto la procedura di memorizzazione per migliorare le prestazioni complessive.
In merito alla crescita dei dati , le soluzioni di Oracle sono due: il partizionamento dei dati e la compressione, entrambe funzioni già presenti nella precedente versione del database e potenziate nella release 11g. Il partizionamento dei dati si traduce nel partizionamento della tabella in più parti fisiche per un più veloce accesso dei dati.
Nella versione 11g la compressione è adesso attiva su tutte le applicazioni e nelle normali operazioni di Insert, Update, Delete. Non si tratta di un semplice “zip”, ma di una gestione intelligenti dei dati ripetuti. Secondo i dati comunicati da Oracle si raggiunge un compressione di 2-3 volte, senza un impatto sulle performance.
La qualità del servizio si può esprimere in più modi: prestazioni, protezione dei dati, sicurezza delle transazioni e altro ancora. In quest’area è degna di nota, fra le tante, la protezione in caso di errori umani (ad esempio una cancellazione sbagliata dei dati). Nella 11g, Oracle ha arricchito la funzione di flashback query a livello di archivio, per cui è possibile riprendere un dato “vecchio” andando a tener traccia di tutti cambiamenti effettuati. In altre parole viene aggiunta la dimensione temporale al dato.
E sembre sul lato sicurezza-backup si segnala una nuova funzione dello stand by database. Quest’ultimo è il database di copia che entra in funzione nel momento in cui il database di produzione non è più disponibile ad esempio per un crash. Nella 11g, lo stand by database risulta accessibile in lettura, quindi può essere usato per l’analisi, il reporting e il backup, tipiche operazioni che a questo punto non gravano più sul database di produzione.
Infine, la gestione del cambiamento senza rischi. Lo staff It si trova spesso a gestire diversi ambienti di testing per l’implementazione di nuove procedure, con tutti i costi, i tempi e le ipotesi di workload del caso. In Oracle 11g è stata inserita una funzionalità (Real Application Testing) che va a memorizzare il carico di lavoro per un periodo di tempo definito. Questa registrazione può poi essere riutilizzata sul sistema di testing per valutare, basandosi su dati reali, quale sarà il comportamento della nuova procedura.