Secondo un’indagine condotta da Vanson Bourne su un campione di 400 CIO, 7 IT decision maker su 10 in area EMEA stanno pianificando progetti di consolidamento in questi ultimi mesi del 2013. Ecco perché.
Il fatto: oggi i CIO devono affrontare le sfide del BYOD, delle applicazioni mobili, del Software-Defined Networking, della crescita del cloud e della richiesta di usabilità, con un budget spesso bloccato o ridotto.
La conseguenza: le aziende stanno quindi realizzando iniziative di consolidamento e di virtualizzazione aziendali per migliorare l’efficienza dei costi, la gestione, la sicurezza, la resilienza e la flessibilità di business.
Tutto questo sta portando a una trasformazione fondamentale del datacenter moderno.
Il dato: secondo una ricerca commissionata da Riverbed Technology a Vanson Bourne, il 70% dei decision maker IT in EMEA sta pianificando progetti di consolidamento in questi ultimi mesi del 2013.
L’indagine ha coinvolto 400 CIO evidenziando differenti linee guida e ostacoli tenuti in considerazione nei progetti di consolidamento.
Il risultato: la virtualizzazione è ora estesa alle applicazioni di produzione e di line of business.
Con questa adozione sempre più ampia i clienti cercano di ottenere risparmi sui costi anche dal consolidamento.
Stanno trasferendo i server dalle filiali nei data center consolidati, consolidandoli a loro volta interamente, circoscrivendo l’operatività IT in un numero ristretto di luoghi, e spostando allo stesso tempo alcuni carichi di lavoro e dati nella cloud.
Le linee guida
Attraverso il consolidamento e la trasformazione dell’architettura degli asset meno utilizzati e distribuiti, rileva Albert Zammar, Country Manager Italia di Riverbed Technology, un’azienda può ridurre l’infrastruttura, la gestione e i costi di alimentazione e raffreddamento.
Allo stesso tempo, è possibile ridurre il volume hardware da amministrare e applicare più facilmente le policy di automazione, incrementare la sicurezza e snellire le procedure di protezione dei dati per il disaster recovery e la business continuity.
La ricerca ha evidenziato che il 68% di coloro che pianificano un progetto di consolidamento indica la sicurezza dei dati come fattore chiave di ogni iniziativa.
Tra le motivazioni sono citate anche la necessità di ridurre i costi di gestione di server distribuiti a livello delle filiali (58%) e l’esigenza di maggiore controllo degli upgrade di applicazioni e server (49%).
Le aziende consolidano l’infrastruttura e adottano paradigmi di implementazione virtuali, forniscono nuovi servizi e luoghi e aggiungono scalabilità alle applicazioni esistenti, il tutto con la minima spesa e gestione.
Tuttavia, sono ancora molte le preoccupazioni relative all’impatto negativo che progetti come questi potrebbero avere sul business.
Le preoccupazioni
Mentre trasformare il datacenter attraverso il consolidamento ha il potenziale per migliorare l’efficienza dei costi e mitigare i rischi, nella realtà l’IT ha bisogno di svolgere un ruolo attivo nel sostenere la produttività e la crescita dei ricavi.
Questo generalmente include il supporto degli utenti al di fuori del datacenter, agli edge più estremi della rete e quindi le prestazioni post-consolidamento sono una delle principali preoccupazioni.
La ricerca sottolinea che per più della metà degli intervistati il limite più grande nell’avvio di un’iniziativa di consolidamento è rappresentato dalla complessità, seguito dal costo del set-up iniziale (45%) e dalle performance applicative sulla WAN (38%).
L’It spesso mette in discussione la possibilità di sostenere le prestazioni dopo il consolidamento, ma con il giusto supporto e soluzioni, tutti questi problemi possono essere superati.
I consigli
Il consolidamento e la trasformazione del data center possono cambiare radicalmente un ambiente di application delivery, rendendolo più affidabile che mai sulla rete.
Poiché il network diventa una componente fondamentale per le applicazioni centralizzate, i cambiamenti che generalmente colpivano una singola posizione ora potrebbero avere un impatto su un’intera area.
Un altro fattore chiave è rappresentato dal rischio di punti ciechi nei layer di virtualizzazione nel data center per le prestazioni, una volta che le applicazioni sono state centralizzate al suo interno e il risparmio su costi ed efficienze è comprovato.
Il costo del cambiamento, per Zammar, a volte è alto, ma quando una organizzazione valuta il risparmio complessivo che può essere raggiunto, il vero valore del consolidamento può essere veramente accertato.
Ciò richiede la stima di altri investimenti IT e il costo per la migrazione ai servizi cloud, ad esempio.
Indipendentemente dal fatto che un’azienda stia cercando di migliorare le prestazioni dopo il consolidamento o all’inizio di tale progetto, le performance e la semplicità devono essere al centro dell’infrastruttura di rete.
In particolare, il potenziamento di applicazioni e siti web lenti secondo Zammar può essere affrontato attraverso una combinazione di WAN optimization, QoS, e Web Content Optimization (OMD). Insieme, queste tecnologie possono contribuire a garantire che l’incremento di distanza tra utenti, dati e applicazioni utilizzate non rallenti le attività.
Naturalmente, non tutte le applicazioni devono essere spostate dalle filiali, ma i rischi e i problemi di una infrastruttura applicativa distribuita possono essere mitigati.
Quelle poche applicazioni che restano possono essere virtualizzate direttamente su un’appliance WAN e gestite in remoto con strumenti standard del settore.
Anche riducendo il numero di datacenter, i servizi e le applicazioni di una società saranno distribuiti in diversi luoghi.
Gli application delivery controller virtuali, per Zammar consentono di accelerare il traffico utente e di replica tra i data center, nonché di garantire l’elevata disponibilità dei servizi importanti.
Per gestire efficacemente questi data center moderni è necessario monitorare il traffico tra le macchine virtuali per tenere sotto controllo le prestazioni dei servizi virtualizzati.
Con tali strumenti di monitoraggio a disposizione, i CIO possono essere certi che il loro investimento stia effettivamente pagando i dividendi e che eventuali problemi vengano risolti prima che abbiano un impatto negativo sul business.
Le conclusioni
Secondo Zammar gli strumenti per permettere iniziative di consolidamento e di trasformazione dell’intero datacenter ci sono.
Con il partner più adeguato un’azienda può assicurarsi che le performance di rete vengano mantenute durante tutto il processo. In questo modo, le organizzazioni possono implementare iniziative strategiche di successo come virtualizzazione, consolidamento, cloud computing e disaster recovery, senza il timore di compromettere le prestazioni.
I benefici di un approccio alla trasformazione del datacenter ben pianificata ed eseguita può estendersi oltre il significativo mero risparmio dei costi, apportando anche un miglioramento nel mitigare i rischi e la crescita.
Molte imprese hanno raggiunto livelli di consolidamento, iniziando dalla virtualizzazione dei server, ma gli sforzi di consolidamento dell’azienda richiedono il superamento di maggiori complessità, latenza e tradizionali silos IT.
Lo studio di Vanson Bourne evidenza come i CIO siano consapevoli dell’importanza di centralizzare la tecnologia e i dati per ottenere maggiore efficienza.
Tuttavia alcuni devono superare degli ostacoli prima di essere in grado di consolidare le applicazioni o rimuovere i server delle filiali.
Assicurando l’identificazione, la risoluzione e la gestione delle sfide relative alle performance, le aziende possono ottenere una flessibilità migliore nei luoghi in cui vengono allocate le risorse It. In questo modo si otterrà una maggiore economia di scala, controllo e sicurezza.