Le autorità giudiziarie hanno annunciato di aver proceduto all’arresto 3 persone per il caso Twitter, fra cui un 17enne indicato come la mente dell’ormai celebre attacco subito da Twitter alcune settimane fa.
Gli inquirenti americani hanno rivelato che gli arresti effettuati sono il frutto di un indagine congiunta del Federal Bureau of Investigation (FBI) e del Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti.
Sono note le generalità di due persone: Mason Sheppard, nickname “Chaewon,” è un 19enne di Bognor Regis in Gran Bretagna, a cui vengono imputati i reati di frode informatica, concorso in truffa, e violazione volontaria di sistemi informatici protetti.
Il secondo soggetto è Nima Fazeli, aka “Rolex,” 22, di Orlando in Florida. Per lui gli inquirenti hanno aperto un fascicolo con l’accusa di aiuto e correità nella violazione di sistemi informatici.
La terza persona è un 17enne, e per via della minore età non sono stato forniti dettagli personali, salvo il fatto che si tratta di un residente di Tampa, in Florida. Il minorenne è tuttavia ritenuto essere la mente che ha ideato l’attacco informatico.
Gli inquirenti hanno inoltre rilasciato una serie di dichiarazioni in cui, oltre al compiacimento per il lavoro svolto, ammoniscono i cybercriminali: il convincimento che sia sufficiente violare la legge attraverso internet per non incorrere in sanzioni è del tutto errato. Inoltre, proseguono le autorità americane, la legge tutelerà sempre al massimo delle proprie possibilità la privacy dei dati delle persone.
Come vi abbiamo segnalato l’hack è stato perpetrato utilizzando uno strumento amministrativo interno di Twitter per ottenere l’accesso ad account di alto profilo, dimostrando senza dubbio un grave problema di policy da parte del social network.
In un tweet la società ha espresso il proprio apprezzamento per la rapidità con cui gli inquirenti hanno condotto le indagini, e nuovamente sottolineato la volontà di offrire la massima trasparenza su questo grave incidente di cybersecurity.