No, non sono state le speculazioni di un giorno sul finire di una lunga settimana. La disponibilità di Twitter a valutare una vendita è notizia, mentre si susseguono le voci sulla lista dei possibili pretendenti, decisamente più lunga rispetto alle ipotesi iniziali. Oltre alle citate della prima ora, Google e Salesforce, si sarebbero aggiunte Microsoft e persino Walt Disney.
Ed è chiaro che a seconda del nome che uscirà dal bouquet, anche il destino di Twitter potrebbe assumere connotazioni molto diverse.
Così, scrivono in queste ore gli analisti, se Twitter, che intanto si è affidata a una banca di investimenti per la gestione delle trattative, dovesse scegliere Salesforce, troverebbe nella società guidata da Marc Benioff un partner che si focalizzerebbe da un lato sull’espansione dei servizi di customer service, dall’altro sul datamining dei tweet per sviluppare la business intelligence. Per altro, Salesforce già utilizza Twitter Firehose per Einstein, la piattaforma cognitive di cui abbiamo avuto modo di parlare pochi giorni fa.
A Google interesserebbe probabilmente il core business attuale di Twitter, legato cioè alle dimensioni social e di comunicazione.
E Disney?
Potrebbe espandere il suo reach nei mondi dello sport e dell’entertainment.
Nessuno, finora, ha invece citato Facebook: in questo caso l’antitrust potrebbe avere qualche obiezione e di conseguenza l’operazione potrebbe essere meno semplice o scontata.
La questione tuttavia non sembra essere immediata, anche perché il prezzo di partenza porterebbe il valore dell’azienda al di sopra dei 16 miliardi di dollari.