Home Prodotti Networking e TLC Un anno di Internet in Italia, le performance in due grafici interattivi

Un anno di Internet in Italia, le performance in due grafici interattivi

Circa un anno fa abbiamo iniziato questo appuntamento periodico di analisi delle performance con in mente un dubbio di fondo: “Parlare di temperatura di Internet? Sicuramente una faccenda noiosa, vediamo se riusciamo a reggere per più di un paio di mesi”.

Lo spunto da cui partimmo allora era un picco – adesso la parola “spike” è diventata, ahinoi, di uso comune – che compariva nel grafico del traffico mensile Internet che transitava da MIX, picco che ci portava molto prossimi (950Gbps) alla soglia psicologica di “un-terabit-al-secondo”: da solo valeva ben di più di una qualsiasi delle serate di calcio in streaming Internet ed era comparso, del tutto inaspettatamente, (per i più, ma non per gli appassionati di giochi on-line), il 15 ottobre 2019. Si trattava, come spiegammo proprio qui, del rilascio della nuova versione di Fortnite.

Nessuno poteva immaginare che a partire da quell’esercizio di analisi numerica, da “idraulici delle reti”, avremmo poi assistito e documentato gli eventi che avremmo vissuto per tutto l’anno 2020, e che continuano ancora oggi, con la seconda ondata della pandemia.

Gli andamenti del traffico Internet che abbiamo documentato sembrano davvero una corsa sulle montagne russe del luna park.

Dapprima abbiamo usato la lente di ingrandimento per ritrovare in questa specie di “termometro di Internet” le corrispondenze con gli eventi piccoli e grandi della nostra vita sociale, dalla notte di S. Silvestro (l’ultima volta che non abbiamo usato Internet), alle partite di campionato e delle coppe, da Sanremo agli aggiornamenti di Microsoft e Apple.

Poi, improvvisamente, alla fine di febbraio abbiamo toccato con mano come sono cambiate dalla sera alla mattina le modalità di lavoro o di didattica di una gran parte degli italiani; come Internet – e le videoconferenze, le app in rete, il cloud – sono diventati la “nuova normalità” di un popolo che, fino al giorno prima, per una buona percentuale si chiedeva: “Internet? Ma a cosa mi serve?!?”…

E poi ci siamo illusi di averla scapolata, siamo usciti dalle case, quasi increduli, e abbiamo provato a esorcizzare la paura vissuta attraverso i consueti riti dell’estate: addio distanziamento, e, se possibile, un agosto all’italiana come gli anni passati (lontano da schermi di laptop e da conversazioni in Rete).

Per giungere al mese di ottobre 2020, con la seconda ondata del Covid che provoca disastri in tutta Europa e con la prospettiva di un nuovo lockdown, che non si potrà chiamare con lo stesso nome, ma che ci costringerà quasi sicuramente a riprendere quegli stili di vita che abbiamo mantenuto da marzo a maggio.

Tutto questo lo ritroviamo mettendo in fila gli aridi numeri che abbiamo raccolto per questi 13 mesi, anzi, esattamente per 57 settimane. È difficile, però, riuscire a rappresentare questa realtà in una forma comprensibile e sintetica, senza annegare nei “data”, forse non troppo “big”, ma sicuramente troppi per la finestra di attenzione del lettore.

Internet italiana, un anno vissuto sulle montagne russe

Ci abbiamo provato e, se avrete la pazienza di seguirci, forse riusciremo a mostrarvi un punto di vista nuovo.

Per cominciare, questa volta abbiamo dovuto dire addio alla bi-dimensionalità del foglio bianco, anche grazie al fatto che “usciamo su Internet” e quello che state leggendo non è la mera “digitalizzazione” (termine sempre più di moda…) di una pagina di giornale, ma una cosa viva e… interattiva[1].

Per prima cosa abbiamo provato a giustapporre tutti i grafici settimanali che abbiamo raccolto nel corso di queste 57 settimane (dal 30 settembre 2019 al 1 novembre 2020), dove ogni grafico settimanale riporta l’andamento del traffico di ora in ora per tutti i giorni dal lunedì alla domenica.

Il perché della cadenza settimanale dovrebbe ormai essere chiaro ai nostri affezionati lettori: ci sono delle periodicità dipendenti dall’ora del giorno e dal giorno della settimana che si ripetono con una certa regolarità, seguendo l’andamento delle attività che scandiscono la vita degli italiani.

Come leggere i grafici

Certamente non è facile vedere a colpo d’occhio queste regolarità e, insieme, le variazioni che accompagnano le settimane e i mesi. Abbiamo provato con un rendering tridimensionale: in ascissa e ordinata (“x” e “y” sul piano) ci sono appunto le 24×7 ore dei giorni della settimana e le 57 settimane, con primo giorno il lunedì (dal 30 settembre 2019 al 26 ottobre 2020). In altezza (asse “z”) è riportato il massimo di traffico di quell’ora, in Gbit/sec. Il risultato è ancora piuttosto complicato, non a caso parliamo di montagne (russe), che piuttosto sembrano quelle delle Dolomiti o della Luna.

Ma ora il grafico è interattivo. Basta puntare il cursore all’interno della figura in 3D e poi, con i comandi del mouse o del touchpad si può ruotare il grafico sui tre assi oltre a ingrandire o rimpicciolire l’immagine. Esplorando da vari punti di vista, si potranno ritrovare i diversi spunti sui quali abbiamo ragionato durante questo anno e che abbiamo provato a richiamare all’inizio.

Non ci siamo accontentati, però, e raddoppiamo con un secondo grafico, utile per riconoscere i trend che si nascondono tra le montagne russe.

In questo caso in ascissa riportiamo soltanto i sette giorni della settimana, e, soprattutto, in ordinata rappresentiamo una stima del volume di traffico che viene scambiato nelle 24 ore di ogni giorno, convenientemente espresso in “byte”, anzi in “Petabyte” per giorno (per chi non ha troppa dimestichezza con il gergo degli ingegneri: “Mega”= 1 milione, “Giga”= 1000 Mega = 1 miliardo, “Tera”=1000 Giga, “Peta”= 1000 Tera = un milione di miliardi).

Qui si ritrovano alcuni degli spunti social, dal picco di Fortnite, al minimo di San Silvestro, fino alle serate di Champions League o di derby calcistici.

E poi c’è la parete verticale che compare improvvisamente a partire da martedì 10 marzo, l’inizio del lockdown, che continua con un “plateau” con volumi giornalieri tutti intorno a 7 Petabyte fino a tutto aprile. Segue poi la diminuzione del traffico che abbiamo spiegato a settembre, compresa la “valle” profonda dell’agosto di [quasi] ferie per [quasi] tutti.

C’è un ultimo trend che volevamo evidenziare, ben visibile se si fa ruotare questo grafico fino ad avere in fila da sinistra a destra le settimane: il traffico sta di nuovo crescendo. Siamo già quasi ai livelli massimi della prima fase della pandemia, e non è ancora scattata la chiusura delle scuole e il maggior ricorso allo smart working.

Le montagne russe non sono finite. “Stay tuned”, come si diceva negli anni 50 del secolo scorso.

[1] Per gli addetti ai lavori (e anche per i curiosi) tutto questo può avvenire grazie alla potenza di HTML e di tutti i paraphernalia che si porta dietro, e con un consistente aiuto di Python e delle sue sterminate librerie (Plotly nel nostro caso).

La raccolta di tutte le analisi mensili del MIX sull’andamento dell’Internet italiana

 

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